La fake news dei ricercatori contro Di Maio

di Francesco Erspamer, Harvard University

La stampa liberista italiana sta come al solito facendo da stampella al renzismo traballante attaccando il suo unico reale avversario, il M5S. Questa volta spacciando informazioni incomplete sulla visita di Di Maio a Harvard. Leggete l’articolo della “Stampa“.

Lo “studioso” a cui il giornalista dà grande evidenza e che ha accusato Di Maio di non essere laureato, per esempio, non è affatto un ricercatore di Harvard e nemmeno uno studioso (chessò, un epidemologo o un sociologo) bensì un chirurgo napoletano che lavora in Nuova Zelanda, non so come mai ieri a Boston; può ovviamente pensare quello che vuole del livello di preparazione accademica che un leader politico debba avere ma non è affatto un esperto che abbia valutato la questione in termini scientifici o storici. E comunque, come dare credibilità a un personaggio che per la fuga dei cervelli non accusa il governo né i partiti che da 25 anni si alternano al potere, bensì un partito da sempre all’opposizione? Ma il giornalista della “Stampa” non vede la contraddizione e neppure la vede chi ha ripostato con soddisfazione il suo articolo.

“La Stampa” guarda caso non nomina le domande fatte allo scopo di informarsi, da americani; si limita a quelle ostili, mancando di notare che tutti coloro che hanno “tartassato” Di Maio erano italiani; una in particolare, per sua stessa ammissione quando si è presentata, con nessun legame con Harvard e in gita turistica a Boston. Un giornalismo serio avrebbe messo in evidenza queste cose; purtroppo si tratta solo di una macchina propagandistica, senza la quale il successo di Berlusconi e Renzi sarebbe stato impossibile.