Così i renziani stanno sfidando la Magistratura

di Andrea Liberati, MoVimento 5 Stelle Umbria

E’ un caso nazionale: il PD renziano e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, con parole e fatti, stanno apertamente sfidando la Magistratura, ben consci della debolezza in cui versa il sistema giudiziario. Sarebbe però sciocco pensare che certi dinosauri della politica possano prevalere, dopo aver osservato quanto si sia già fatto strame del diritto in Italia, così come in Umbria e a Terni.

Del resto, le pregresse indagini e gli arresti sulla corruzione in Thyssen Krupp e negli uffici della locale Curia, annunciavano inevitabilmente altro. Ma oggi, con simili condotte, ispirate alla più banale protervia, il Comune di Terni arriva dove nessun altro ha mai osato e si candida ufficialmente a cloaca morale d’Italia, essendo l’Ente gestito in modo ampiamente illegale da anni -e per lungo tempo nella più totale impunità.

Grave è il livello dello scontro istituzionale in corso, con una Giunta pressoché interamente commissariata per presunti gravi reati contro la Pubblica Amministrazione, mentre il sindaco, pur oggetto di pesantissime accuse, già arrestato, interessato anche da altri procedimenti penali, disperatamente prosegue nel suo munus, incassando per giunta ancora una volta il ridicolo ‘sostegno’, ‘vicinanza’, ‘stima’ da parte di quel PD da cui sarebbe autosospeso da settimane.

Ebbene: se il regimetto umbro, targato Marini-Di Girolamo, intende sfracellarsi, proceda pure così. Mandi in giro il sindaco, magari con la fascia tricolore bene in vista, come accaduto oggi, a nemmeno 48 ore dagli arresti.
Ma se, a dispetto degli anni e dei milioni persi, se a dispetto di quanto finora emerso -lo spaccato criminale, i cartelli affaristici, gli abusi di potere, la mediocrità generale- il PD vuole accanirsi contro le Istituzioni statuali e contro la città, sappia che questo non lo accetteremo, né permetteremo mai