Levate er vino a Debora Serracchiani

Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd, ha commentato così l’introduzione di strumenti di democrazia diretta e digitale nello statuto della città di Roma: “La proposta di far entrare la piattaforma Rousseau, di proprietà dell’azienda privata di Casaleggio, all’interno del Comune di Roma, è pericolosa. Si configura un’entrata a gamba tesa sulla democrazia e un conflitto di interessi pesantissimo sulle spalle dei romani … Una pericolosissima commistione tra pubblico e privato, tra politica e impresa. Questo potrebbe creare un precedente dal quale difficilmente potremo tornare indietro.” O è ubriaca o è in malafede. Di seguito la precisazione, per tutti gli analfabeti digitali e della democrazia diretta, dell’assessore Flavia Marzano che spiega che il sistema Rousseau non sarà integrato all’interno del portale di Roma Capitale. I suoi principi invece sì e continueremo a lavorare affinchè si diffondano il più possibile in Italia e in tutto il mondo.

di Flavia Marzano, assessore a Roma Semplice di Roma Capitale

La proposta presentata questa mattina dal gruppo consiliare del M5S introduce strumenti di democrazia diretta nello Statuto di Roma Capitale, con l’intento di coinvolgere i cittadini sempre più nella vita pubblica di Roma. Sono strumenti noti, come il referendum o le petizioni popolari, che esistono da sempre ma non sono mai stati applicati. Leggo negli interventi di alcuni esponenti politici molta confusione, visto che vengono sovrapposti gli strumenti previsti dalla norme con quella che è la gestione della piattaforma interna del M5S, il cosiddetto ‘Sistema Rousseau’. Appare banale fare questa distinzione, ma è necessario farla vista l’imprecisione e la superficialità che leggo in materia di partecipazione: il sistema Rousseau non sarà integrato all’interno del portale di Roma Capitale.