La pacchia dei vitalizi regionali finirà col MoVimento al governo

di MoVimento 5 Stelle

Vitalizi e “pensioni agevolate” regionali, l’ennesimo insulso privilegio che i partiti non vogliono cancellare. Una regalia di casta che ogni anno costa ai cittadini oltre 157 milioni di euro. Per porre fine a questa che è una vera e propria ingiustizia sociale, il M5S sta predisponendo proposte di legge in tutte le Regioni. Leggi per abolire ovunque e una volta per tutte, sia i vitalizi esistenti e del passato ed ogni altro privilegio pensionistico.
Chi ricopre una carica elettiva nelle Regioni, deve versare i contributi nei diversi istituti previdenziali, senza godere di alcun beneficio aggiuntivo. I consiglieri regionali, come i parlamentari, sono cittadini come tutti gli altri e come tali devono essere trattati. Sin dal 2010, da quando è entrato nelle Regioni, il MoVimento 5 Stelle si è battuto per cancellare tutti i vitalizi. Grazie alla pressioni e azioni del MoVimento 5 Stelle il Piemonte e Emilia-Romagna già dal 2014 hanno cancellato i vitalizi per tutti i futuri consiglieri, senza però toccare il pregresso.
La Regione Lombardia, grazie a un progetto di legge di iniziativa popolare, Zeroprivilegi, presentato da attivisti 5 stelle, dal 2012 li ha aboliti, come sempre solo per i futuri consiglieri.
In seguito Friuli, Toscana, Umbria, Campania, hanno seguito questa via, senza però toccare i privilegi già esistenti come proponeva il M5S. In Campania fino ad oggi l’azione M5S ha impedito l’adozione della ‘pensione privilegiata’ per i consiglieri regionali. De Luca e soci però si son ben guardati di tagliare di un solo euro i vitalizi degli ex consiglieri.
La battaglia continua in ogni Regione. Per il M5S vanno cancellati tutti i vitalizi, sia quelli degli ex consiglieri che le “pensioni agevolate” che si maturano dopo 4 anni e 6 mesi, simili a quelle adottate da Camera e Senato dal 2012.
Nelle altre Regioni infatti i partiti stanno giocando ancora più sporco. Fanno finta di abolire i privilegi, ma non vogliono toccare nè i vitalizi degli ex consiglieri, né le ‘pensioni agevolate’ per loro stessi. Fanno continuamente muro contro leggi ed emendamenti 5 stelle.
E’ accaduto in Sicilia, dove Pd, Ap e Forza Italia ignorano la proposta M5S, in Puglia dove Emiliano, la sua maggioranza e il centrodestra hanno votato contro alla proposta 5 stelle di abolizione totale.
Nel Lazio è dal 2013 che la maggioranza di centrosinistra, a braccetto con il centrodestra, respinge le proposte M5S per la cancellazione totale di ogni privilegio. Dove è data questa possibilità, come in Lazio e Valle d’Aosta, i consiglieri M5S hanno rinunciato volontariamente alla “pensione agevolata”. Cosa che altri non si sognano nemmeno di fare.
In Abruzzo la legge M5S, approvata all’unanimità in commissione, appena giunta in aula è stata rispedita indietro dalla maggioranza PD… ‘per approfondimenti’.
Nel Veneto governato da Lega Nord e Forza Italia i due partiti della maggioranza Zaia, hanno bocciato l’abolizione, con la quale il M5S proponeva di finanziare il referendum per l’autonomia regionale. Anche nella Liguria di Toti, il centrodestra si guarda bene di calendarizzare la nostra proposta anti-privilegi. Per non parlare di Trentino Alto Adige e Molise. Ma la pacchia finirà con l’arrivo del M5S al governo.