Capire il futuro per inventare il futuro

La lettera di Davide Casaleggio al direttore del Corriere della Sera

Caro direttore,
circa un anno fa il suo giornale titolava in prima pagina: «Addio al leader che ha portato la politica in Rete», si trattava di mio padre, Gianroberto Casaleggio, che si era spento il giorno prima, dopo aver combattuto la malattia fino alla fine. Il 12 aprile sarà la prima ricorrenza della sua scomparsa. Per ricordarlo e tenere vivo il suo pensiero alcuni amici di mio padre, sua moglie ed io abbiamo organizzato un evento questo sabato a Ivrea. Lo abbiamo chiamato «SUM Capire Il Futuro». Ci ospiteranno le strutture dell’Officina H dell’Olivetti, azienda per la quale mio padre aveva lavorato in gioventù come sviluppatore di sistemi operativi.

Il tema che affronteremo con i nostri ospiti è quello del futuro. Sia perché era l’argomento preferito di mio padre, ma anche perché siamo convinti che progettare il futuro sia ciò di cui il nostro Paese ha assolutamente bisogno. Vogliamo portare al centro del dibattito pubblico l’esigenza di comprendere come sarà il mondo negli anni a venire e di conseguenza far riflettere i nostri concittadini sulla direzione da seguire nei vari campi del lavoro, della tecnologia, della scienza, del potere, dell’informazione e infine dell’uomo.

Capire il futuro serve per inventare il futuro che vogliamo. Se alcune condizioni sono determinate dall’evolversi della tecnologia, la decisione su come reagire, come posizionarci o come adeguarci spetta solo a noi. Le faccio un esempio che renderà più chiaro il mio ragionamento.

Il programma Watson di Ibm è l’avanguardia dell’intelligenza artificiale: è capace di rispondere alle nostre domande facendo connessioni di idee che per un uomo sono assolutamente impensabili. Ha accesso a 200 milioni di pagine di contenuti e impiega 4 terabyte di memoria. Nel giro di dieci anni, secondo Jerry Kaplan, professore di Intelligenza artificiale a Stanford, avremo questa tecnologia a nostra disposizione in un dispositivo mobile. Potremmo rivolgergli ordini vocali per farci arrivare una macchina «autoguidante» o fargli fare la spesa semplicemente elencando ciò che ci serve di modo che venga consegnata a casa in tempo per il nostro ritorno. Nel giro di dieci anni faremo un salto tecnologico incomparabile rispetto a quello fatto in tutto il secolo scorso. La velocità con cui si sta evolvendo la tecnologia è impressionante: il problema per la società è proprio questo. Non abbiamo mai dovuto affrontare uno stravolgimento cosi repentino e massiccio. Lo shock più forte sarà nel mondo del lavoro. Avremo milioni di disoccupati in tutto il mondo perché ci saranno software e robot intelligenti molto più efficienti. Certo: ci saranno nuove esigenze, nuove competenze saranno richieste, ma un’intera generazione di lavoratori rischia di essere esclusa da un giorno all’altro perché non saranno più necessari e non potranno riadattarsi, nel giro di così poco tempo, per le nuove mansioni di cui ci sarà bisogno. Questo scenario non deve spaventarci, anzi: la sfida è trarne il meglio. Il prossimo decennio può riservarci un’altra drammatica crisi o una straordinaria opportunità in cui potremmo affrancarci dall’esigenza del lavoro per vivere. Tutto sta nel gestire questi anni di passaggio al meglio delle nostre capacità, con la massima generosità, per inventarci il futuro che vogliamo. Tasse sui robot, come propone Bill Gates? Reddito di cittadinanza universale, come suggerisce Elon Musk? Per dare una risposta a queste domande è necessario capire il futuro.

Con noi sabato a Ivrea ci saranno l’amministratore delegato di Google Italia Fabio Vaccarono, il direttore di Ispi Paolo Magri, l’astronauta Paolo Nespoli, Gianluigi Nuzzi, Enrico Mentana, Domenico De Masi, Franco Bechis, Luca De Biase, Marco Travaglio e tanti altri per portare la loro esperienza e dare il loro contributo a questo dibattito che auspico continuerà ad alimentarsi nei prossimi mesi. Sarà presente in platea anche Beppe Grillo che ringrazio per la sua disponibilità. La giornata di studi si concluderà con una riflessione sul futuro del bambino di oggi, che è l’adulto di domani, ma a cui le istituzioni e la politica non sembrano dedicare sforzi sufficienti. L’evento è completamente gratuito ed è finanziato tramite libere donazioni che, chiunque voglia sostenerlo, può fare sul sito www.GianrobertoCasaleggio.com, dove ci si può anche registrare all’evento e trovare altre informazioni utili sulla giornata.

Infine mi consenta una breve riflessione sulla situazione politica italiana. Come lei sa presiedo, a titolo gratuito, l’Associazione Rousseau che si occupa di sviluppare gli strumenti di democrazia diretta online del MoVimento 5 Stelle, in particolare il Sistema Operativo Rousseau. Tramite questo, da alcuni mesi, stiamo discutendo e votando in Rete il programma di governo. Abbiamo concluso le votazioni sul programma Energia e ora stiamo terminando la discussione sul programma Esteri. Il MoVimento 5 Stelle è attualmente l’unica forza politica italiana che si preoccupa di programmare l’attività di governo che proporrà agli elettori alle prossime politiche ed è l’unica forza politica al mondo a farlo in modo partecipato in Rete, consentendo a ogni singolo iscritto di contare e dire la sua. Molti commentatori si sorprendono del fatto che ormai, nei sondaggi, il MoVimento 5 Stelle goda della fiducia di un terzo degli elettori, in particolare dei giovani dove arriva circa al 50% e se anche i sedicenni avessero diritto di voto, come penso sarebbe giusto, la percentuale sarebbe ancora più alta. Forse dovrebbero soffermarsi a capire come funziona il nostro sistema e come funziona quello dei partiti, che ormai non sta più in piedi neppure economicamente. Garantiamo un servizio migliore e siamo più efficienti nel portare le istanze dei cittadini dentro le istituzioni, sia dove siamo opposizione, ma soprattutto dove governiamo. Per rimanere in tema digitale: la vecchia partitocrazia è come Blockbuster, noi siamo come Netflix. Il futuro è nella Rete, nella partecipazione. E siamo coscienti degli oneri che derivano dall’avere questa prospettiva. Il MoVimento 5 Stelle, come già detto da vari portavoce, presenterà la sua squadra di governo prima del voto, che ci auguriamo sia fissato il prima possibile. Su Rousseau i nostri iscritti voteranno i candidati al Parlamento che finiranno nelle liste e anche il candidato premier, che contiamo di poter presentare ufficialmente, assieme al programma completo, alla prossima edizione di Italia 5 Stelle che si terrà questo autunno.

C’è chi teme il futuro perché non sa cosa gli riserva. È una reazione comprensibile. Come per ogni paura l’unico modo per sconfiggerla è la conoscenza. Capiamo il futuro e affrontiamolo. Sarà una sfida entusiasmante.