Rousseau entra al Parlamento europeo: è la rivoluzione dei cittadini

di MoVimento 5 Stelle Europa

Questo è il manifesto di Rousseau, il sistema operativo del M5S: “il MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi”.

La proposta di risoluzione del Parlamento europeo sulla e-democrazia nell’Unione europea: potenziale e sfide getta il seme per far fiorire la democrazia diretta anche in Europa. Il nostro sogno è quello di veder applicato il metodo Rousseau all’interno delle Istituzioni europee. Siamo orgogliosi di questo risultato!

VIDEO. Isabella Adinolfi porta la democrazia diretta al Parlamento europeo.


di Isabella Adinolfi,
Efdd – Movimento 5 Stelle Europa

Il MoVimento 5 stelle è nato e si è sviluppato attraverso la Rete. Noi portavoce al Parlamento europeo ne siamo la prova vivente perché siamo normali cittadini entrati in contatto in rete che hanno dato vita a una nuova e rivoluzionaria comunità politica. Il Movimento 5 Stelle è nato anticipando il futuro: noi pratichiamo la democrazia diretta ed elettronica consentendo ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti on line e diamo la possibilità ai cittadini di scegliere ed emendare le proposte di legge.

Siamo convinti che solo attraverso un sano utilizzo della Rete si possa ridare vita a questa democrazia europea che oggi è sempre di più ostaggio di lobby e multinazionali. Questa è una delle nostre principali battaglie. Questa è la nostra missione. Finalmente lo avete compreso anche voi e questo rapporto sulla e-democracy lo dimostra. Finalmente, anche qui in Europa si comincia a parlare di come riavvicinare i cittadini alle Istituzioni e ridurre il cosiddetto deficit democratico.

La relazione presenta diversi passaggi interessanti, ad esempio quando si invita il Parlamento europeo ad assumere un ruolo forte nell’implementazione della e-democracy e a sviluppare piattaforme on-line per mettere in contatto diretto i cittadini con il legislatore. Noi del MoVimento 5 stelle già utilizziamo la nostra piattaforma Russeau e siamo molto contenti che anche il Parlamento europeo senta il bisogno di usare un simile strumento.

O ancora quando si esortano gli Stati Membri e l’Unione Europea a fornire una degna alfabetizzazione ai media e ad estirpare il digital divide. In ultimo sono soddisfatta che sia stato accolto il mio suggerimento a elaborare una Carta europea dei diritti di Internet che sancisca formalmente l’accesso a internet e la neutralità della rete come diritti fondamentali. Esorto quindi i miei colleghi a mantenere questo riferimento.

Oggi scriviamo insieme una bella pagina di democrazia. Non posso quindi che rallegrarmi per questa relazione che rappresenta un primo importante passo nella realizzazione compiuta dell’e-democracy anche a livello europeo.