Renzi mette le mani sulle nomine nelle società dello Stato

di MoVimento 5 Stelle

Lo scandalo per corruzione in Consip, in cui è coinvolto anche penalmente il giglio magico di Renzi, a quanto pare è come se non esistesse per Renzi. Adesso si sta dedicando, senza avere alcun titolo, a gestire le nomine e a piazzare i suoi uomini, molti chiaramente di origine toscana, nelle società cassaforti dello Stato, quelle che gestiscono miliardi di soldi pubblici, come Poste Italiane. E tutto ciò a pochi mesi dal voto.

Questo è grave, intollerabile e pericoloso!

Mettere il fiorentino De Falte come a.d. di Poste, rappresenta, tra l’altro un chiaro conflitto di interessi con la famiglia Renzi ed in particolare con Tiziano, l’indagato di Consip, che ha appena detto di operare, attraverso società private, proprio nel mondo della distribuzione dei servizi postali. Le Poste italiane, inoltre, hanno oltre 600 mila postini in giro per il Paese, che potrebbero essere strumentalmente e politicamente utilizzati per fare propaganda elettorale su indicazione del loro futuro capo renziano. Stesso discorso vale per Michele Anzaldi. Attualmente il suo ruolo di componente e segretario della commissione di Vigilanza Rai è politicamente incompatibile con quello di responsabile comunicazione che Renzi vorrebbe affidargli. Come è pensabile, infatti, che da un lato Anzaldi bastoni conduttori e giornalisti e dall’altro sia colui il quale deve curare il rapporto con quei stessi soggetti per conto dell’ex premier. Tutto questo è assurdo.

Renzi stia lontano dalle nomine nelle società dello Stato. L’inchiesta Consip insegna.