Oggi a me e domani al mi babbo

di Beppe Grillo

L’unica notizia vera è la frase più infelice e stupida della storia, quella del rottamatore che riuscì a rottamare il solo il padre. È appena incominciata un’altra diarrea mediatico/giornalistica, articoli e approfondimenti del nulla su papà Tiziano, nomi che sono gli stessi per tutti: Romeo, accuse non chiare, ipotesi creative , inventate da una stampa che ha un solo compito… fagocitare quello che resta della democrazia e dell’idea di famiglia. Si comporta come l’ultimo cucciolo di alien, quello bianco (mezzo uomo e mezzo alien) nasce e si mangia la madre. Così come il menomato morale dice: “per mio padre doppia condanna“, lo esclama così… con l’intensità morale di un’ordinazione al bar del circolo dei compagni di merende. Sono prime pagine che non si possono leggere, le uniche cose comprensibili sono schifezze.

Ma cosa vuol dire “per mio padre doppia condanna“? E poi, cosa significa questa girandola di accuse incomprensibili? Una cosa alla volta: sicuramente nessuno avrebbe mai pronunciato una frase del genere prima di oggi, che sia gente malata lo dico da sempre: arrivismo e sterile incapacità a riconoscere le emozioni proprie e degli altri: insomma il travestitismo morale alexitimico. Se a Berlusconi avessero toccato la mamma si sarebbe costituito, il menomato morale non si rende neppure conto che questa uscita lo segnerà per sempre. Come si fa a dimenticarla? Dal piazzista di pentole al piazzista di anime, ricordi, amore… mio padre è un pezzo di quel puzzle che non mi riesce mai: lo butto via, lo regalo dopo un “venghino siori venghino” al mercatino improvvisato dei cimeli di famiglia.

Ma perché la ha detta? Probabilmente si è cortocircuitato l’avatar mentale del ragazzetto con la sua personalità reale. Un uomo minuscolo che improvvisamente si rende conto del fatto che i giornali non sono, e non sono mai stati, al suo servizio. Sono padroni senza alcuna morale ed etica, pronti a fare con lui quello che lui, istintivamente, ha fatto subito dopo con suo padre… buttarti nel cesso, doppia condanna al papà e alla mamma un ergastolo! Venghino Siori venghino

Ma se le reazioni di Renzi lo qualificano nella sua inettitudine morale quelle dei giornali cosa significano? Siamo di nuovo al titolismo puro, alle allusioni, le ricostruzioni fantasiose di gruppetti senza alcun senso. Con tutto quello che ha fatto per le banche lo ripagano così?

Le banche non ti ripagano mai, dovrebbe saperlo. Mentre i giornali trasformano i fastidi dei poteri forti in gialli di quart’ordine immersi in intricate, quanto inverosimili, “vicende giudiziarie“.

C’è una differenza enorme tra una notizia falsa e una ricostruzione in diretta inventata della realtà. Una notizia falsa è una cosa non vera al posto di una vera, oppure al posto di niente. Mentre la ricostruzione di indagini ed ipotesi degli inquirenti non è una notizia, è pura fagocitosi della realtà. E’ il progetto mediatico per l’europa: omogenizzazione di tutto in un’unica versione, la progressiva persuasione che non valga la pena di andare a votare ma piuttosto aspettare fiduciosi la prossima intossicazione finanziaria.

In fondo, la democrazia possono distruggerla soltanto due cose: il popolo alla ricerca di un dittatore e l’informazione che, per definizione, non può mai essere del tutto libera. Ma da questa imperfezione costituzionale alla marea di cazzate che tocca leggere oggi c’è una grande differenza: quella che viene dalla forza della “finanza creativa“. Quella madre pazza e vitrea che distrugge i suoi stessi portatori, l’avidita’ senza progetti.

Il PD stava facendo la concorrenza alla finanza, ed ecco le conseguenze: una nuvola di fumo che sarebbe utile anche ai peggiori delinquenti, di entrambe le parti.

E così l’unica vera notizia in mezzo a questa robaccia la sapevamo già: il bersaglio sono la famiglia ed il buon senso. L’unica notizia è che il rottamatore riuscirà, forse, solo a rottamare il padre. L’unica notizia è che Verdini, uno dei padri costituenti mancati dei sogni di gloria del menomato, ha preso 9 anni in primo grado. Ad ogni epoca il suo Pacciani, ed i suoi compagni di merende.

Come la finanza uccide l’economia reale così l’informazione fagocita il dialogo sociale e qualunque possibile tentativo di fare (bene o male che sia) ci viene strappato di mano, ogni volta che apriamo un giornale.