DIRETTA: Mozione di sfiducia #TornaACasaLotti

di MoVimento 5 Stelle

Il ministro Luca Lotti, fedelissimo di Matteo Renzi, deve tornarsene a casa. I reati di cui lo accusa la magistratura sono ombre troppo pesanti e incompatibili con la sua carica di ministro. Lotti è indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento: i magistrati ritengono che le sue ‘soffiate’ ai vertici Consip abbiano mandato all’aria un’inchiesta delicatissima per corruzione, proprio mentre l’indagine stava per arrivare a Tiziano Renzi e all’amico di famiglia Carlo Russo, finiti entrambi indagati per traffico di influenze. A dire ai pm che la soffiata arrivava da Lotti sono due fedelissimi renziani: l’ad Consip, Luigi Marroni, e l’ex consigliere economico di Renzi a Palazzo Chigi, Filippo Vannoni. In questa storia qualcuno mente, ma tutti sono ancora al loro posto.

La mozione di sfiducia del M5S verrà messa ai voti oggi, in Aula interverranno le nostre Paola Taverna e Michela Montevecchi. Vedremo chi preferisce sacrificare le istituzioni pur di salvare la poltrona a Luca Lotti.


di seguito la trascrizione dell’intervento di Paola Taverna in aula

di Paola Taverna

Presidente, colleghi, Ministro…. bentornato, si è divertito in Trentino? Apprendiamo dai giornali che avete già deciso come votare questa mozione, prima ancora di discuterla oggi in Parlamento, un po’ come avete già deciso che rimarrete incollati alla poltrona finché non maturerete la pensione. Insomma avete deciso di essere politicamente complici di una classica sporca storia all’italiana fatta di corruzione, mazzette, appalti pilotati, faccendieri, mediatori e politici.

Storie come queste dai tempi di Tangentopoli ad oggi ne abbiamo viste e sopportate a dozzine. A noi non resta che spiegare agli italiani di chi sono in ostaggio, di come in queste Aule si pensi a conservare tra pochi e per pochi i posti di potere che vi consentono impunità anche davanti all’evidenza dei fatti.

Ma quali sono i fatti?

In questo governo c’è un ministro dello Sport, Luca Lotti, indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento. L’inchiesta è quella sulla corruzione per un mega appalto da quasi tre miliardi di euro, il più grande d’Europa, appalto in seno alla Consip, la centrale che acquista beni e servizi per la Pubblica Amministrazione. Solo che questa volta nell’inchiesta ci finiscono nomi eccellenti, tutti vicinissimi all’ex presidente del consiglio Matteo Renzi.

Oltre a Luca Lotti, che di Renzi è praticamente il segretario ombra, ci sono anche il padre di Matteo, Tiziano Renzi, e l’amico di famiglia, l’imprenditore toscano Carlo Russo. Tutti e due sono indagati per traffico di influenze illecite. Tutti toscani, tutti renziani.

Ma chiariamo meglio. Al centro di questa storia c’è un imprenditore Alfredo Romeo, ora in carcere: imprenditore che qui molti di voi conoscono bene, da sinistra a destra. Ha finanziato legalmente un po’ tutti, dal Pd ad Alleanza Nazionale. Persino in Senato ha vinto un appalto sul quale cerchiamo di far chiarezza da 4 anni con il nostro questore Laura Bottici. Ma questo Romeo sembra intoccabile. Secondo i magistrati, Romeo vuole mettere le mani sul mega appalto Consip e così corrompe il funzionario Marco Gasparri, che ha confessato tutto. Ma evidentemente non gli basta, vuole arrivare più in alto, vuole arrivare direttamente all’ad Luigi Marroni. E per farlo – sempre secondo i PM – si serve di Carlo Russo, l’imprenditore toscano amico dei Renzi. La filiera insomma sarebbe Carlo Russo, mediatore con Tiziano Renzi, a sua volta mediatore con Luigi Marroni.

Romeo, dicono sempre i pm, annotò su due pizzini che doveva dare 30mila euro al mese a papà Renzi e 5 mila ogni due mesi al fido Russo. Qualcuno dirà: e che c’entra il Ministro Lotti? Quindi arriviamo a lei Ministro, perché ad un certo punto dell’inchiesta, spunta proprio il suo nome.

Quando era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Lei Ministro, invia un SMS al governatore della Puglia Michele Emiliano. E lo invita a incontrare Russo, gli scrive: “ha un buon giro, è inserito nel mondo della farmaceutica, se lo incontri per 10 minuti non perdi il tuo tempo”. Ma l’accusa su di lei è un’altra ed è pesantissima: lei Ministro sarebbe la spia che disse a Luigi Marroni ‘occhio, che c’è un’inchiesta su di voi’, insomma gli avrebbe spifferato che nel suo ufficio c’erano le microspie degli inquirenti e queste non sono fantasie, perché Marroni fa veramente bonificare l’ufficio e le microspie vengono effettivamente trovate.

Ribadiamo: queste non sono supposizioni dei magistrati! Il nome di Lotti lo fanno due renziani di ferro, due del Giglio magico. Uno è proprio Luigi Marroni, che in Consip è stato messo da Renzi nel 2015, e l’altro è Filippo Vannoni nominato dai renziani nella multiutility fiorentina Publiacqua ed ex consigliere economico quando Renzi era a Palazzo Chigi.

E Vannoni dice anche di più: “Anche Renzi sapeva dell’inchiesta”. Ma proprio quando la Procura sta per arrivare al cuore della vicenda, e quindi a Tiziano Renzi, tutto va in malora, con tanti saluti all’inchiesta per corruzione sull’appalto più importante d’Europa, che va a gambe all’aria. In un qualunque Paese civile questo basterebbe a far cadere qualsiasi governo invece in Italia comincia la tarantella che fa sprofondare questa vicenda nella più squallida manfrina politica, perché anche ammettendo che lei Ministro non sia la spia, questo significa allora che Marroni e Vannoni hanno mentito.

Ma quali motivi avrebbero due manager, che devono tutto a Renzi e a Lotti, di calunniarli? Sono impazziti? E se sono due calunniatori, perché lei Ministro non li ha querelati? E perché Marroni è ancora al suo posto? Se lei dice il vero quando si dichiara innocente, perché lasciate un calunniatore a capo della centrale di acquisti pubblica?

Marroni ha già fatto sapere che non ritratterà la propria testimonianza resa davanti ai magistrati.

Quindi delle due l’una.

O lei ministro Lotti è un bugiardo che sta mentendo quando dice che non ha fatto rivelazioni, oppure è un bugiardo Marroni, l’Ad di Consip. Per logica, uno dei due dovrebbe andare a casa subito.

Invece ci ritroviamo in una situazione ai limiti dell’assurdo con un governo in stato confusionale: abbiamo il ministro Padoan che protegge Marroni e dall’altra l’ex presidente del Consiglio Renzi ed il suo partito che proteggono il ministro Lotti!
E tutti che rimangono al loro posto come se non fosse accaduto nulla!

Ma vi sembra una cosa normale questa?

In questi giorni Renzi ha detto “Lotti non deve assolutamente dimettersi”, peccato che solo qualche anno fa (nel 2013), invece, diceva: “Le dimissioni non dipendono da un avviso di garanzia [..] Non è un problema giudiziario, è peggio: è un problema politico [..] Purtroppo questa vicenda ha minato l’autorevolezza istituzionale e l’idea di imparzialità del Ministro”. “L’idea che ci siamo fatti dell’intera vicenda è che la legge non sia uguale per tutti e che se conosci qualcuno di importante te la cavi meglio. E’ la repubblica degli amici degli amici. questo atteggiamento è insopportabile”.

Questo l’ex presidente del Consiglio, nonché ex segretario di partito, ex rottamatore, ex giovane insomma ex tutto, lo scriveva parlando del ministro Annamaria Cancellieri coinvolta nel caso Ligresti e all’epoca nemmeno indagata.

La “Repubblica degli amici degli amici” è questa che abbiamo oggi davanti, tutti in fila e tutti allineati, è la vostra, ma a differenza di Renzi che cambia idea più velocemente di come cambia il vento, noi non l’abbiamo cambiata e oggi, come allora, riteniamo tutto questo insopportabile.

Quindi Lotti non si tocca. Vorremmo sapere perché oggi assistiamo a questa difesa ostinata del Ministro. Forse perché Lotti è il braccio di destro di Renzi? E se cade lui, viene giù il governo?

E questo vi preoccupa, perché se cade il governo rischiate di dover tornare alle urne, ed essere giudicati da quegli elettori che in questi 4 anni avete sistematicamente tradito! E soprattutto perché se cade il governo, voi perdete la vostra pensioncina, che vi volete tenere stretta perché quando vi ricapita che vi danno la pensione dopo soli 4 anni di lavoro. E’ brutta la legge Fornero se la dovete applicare a voi stessi, vero? Chissenefrega se gli italiani debbono lavorare per 40 e passa anni, voi tranquilli e pettinati ancora un paio di mesi et voilà: pensione sicura.

E’ per questo che il Movimento dei Democratici Progressisti si è presentato la sua mozione contro Lotti, un colpo alla cerchio e uno alla botte, in puro stile democristiano! perché anche voi non volete che il governo cada, altrimenti potevate votare la nostra mozione! E allora ditelo che DP sta per democrazia delle Poltrone! Ditelo e smettiamola con l’ipocrisia!

Qui non si sta difendendo solo un ministro, si sta blindando il fedelissimo del celebre “Giglio Tragico” toscano, che siede nel consiglio d’amministrazione della fondazione renziana Open insieme alla ministra Boschi! Fondazione che guarda caso ha ricevuto leciti finanziamenti per 60.000 euro dall’imprenditore Alfredo Romeo, oggi agli arresti per corruzione nella stessa inchiesta giudiziaria che vede indagato il ministro Lotti e il papà dell’ex presidente del Consiglio.

Quanti intrecci perversi legano l’inchiesta Consip al Giglio renziano? E al di là degli avvisi di garanzia, come si fa a non considerare tutto questo politicamente ed eticamente imbarazzante? Ministro Lotti, lei è indagato per reati che sono gravissimi per chi come lei ricopre un incarico di governo!

Il tema non è l’avviso di garanzia, ma la gravità delle accuse e per capire che sono gravi non dobbiamo aspettare le sentenze della magistratura! E’ un principio basilare, che noi del Movimento 5 Stelle, applicando il nostro codice etico elogiato dal magistrato antimafia Di Matteo, abbiamo già fatto nostro.

Il Pd, invece, cosa applica? Il codice del Giglio Tragico dove vale la regola della “Repubblica degli amici degli amici”!

E al centro c’è sempre lui, Renzi: gli avete consegnato il destino di un Paese e di un partito, sancendo la distruzione dell’uno e dell’altro, nel penoso tentativo di governare in sequenza con il governo Berlusconi che avete avuto prima come alleato ed oggi come spalla. Uscirete oggi vero? Non parteciperete al voto, giusto? Cosa vi siete scambiati, il voto domani su Minzolini, l’accordo sulla legge elettorale, la prossima coalizione per garantirvi qualche altro anno di stipendi rubati e di saldi italiani all’Europa.

Voi dovete rendere conto al Paese. Stiamo parlando di accuse gravissime, accuse che parlano di sabotaggio di un’indagine sull’appalto più grande d’Europa e allora davvero qui si sta parlando di stare o dalla parte della giustizia oppure dalla parte di Lotti.

Voi avete snaturato il vostro ruolo, riempiendovi di diritti e dimenticando i vostri doveri. Renzi e il ministro Lotti sono legati da un rapporto politico strettissimo. Lotti è stato sottosegretario e gli volevano dare pure le deleghe ai servizi segreti. Uno che spiffera indagini agli interessati stava per avere le deleghe ai servizi segreti, ma siamo impazziti?

Siete uno squallido teatrino dell’ipocrisia con il Pd ed il fido Alfano, che dicono di stare dalla parte della giustizia e al tempo stesso difendono a spada tratta il ministro Lotti.

Ipocriti, ecco cosa siete. Ipocriti.
Prima che questa farsa si trasformi nell’ennesima presa in giro per i cittadini, ministro Lotti abbia un sussulto di dignità.

Lei domenica applaudiva dalle prime file del Lingotto il suo padrino politico Renzi che glissava sul caso Consip. Quella scena era la degna sintesi della storia del vostro gruppo di potere, che solo grazie ad una legge elettorale incostituzionale oggi ha la maggioranza in queste Camere.

Ministro Lotti, chieda scusa agli italiani e torni finalmente a casa.
Perdendo lei gli italiani non perderanno nulla. In fondo, in questi anni in politica, si è fatto tanti buoni amici. Se non sarà più protetto da Renzi, potrà sempre contare su Verdini.