Imprese ostaggio delle banche grazie a Renzi-Padoan

di Elio Lannuti, Presidente Adusbef

I gravissimi danni inferti dal governo Renzi-Padoan a risparmiatori espropriati col bail-in, alle famiglie saccheggiate, alle imprese con i conti in rosso taglieggiate, si manifestano tangibilmente in questi giorni dopo il ripristino dell’anatocismo bancario, una odiosa pratica di ricapitalizzare gli interessi, che era stata debellata in Cassazione e Corte Costituzionale dopo 20 anni di battaglie giudiziarie dell’Adusbef, recepita nel 2013 dall’art. 1, comma 629, della legge n. 147/2013,che modificando l’art. 120 TUB (Testo Unico Bancario), aveva reso illegittima a decorrere dal 1/1/2014, ogni prassi anatocistica nei rapporti bancari, vietando l’addebito di interessi anatocistici passivi.

La pratica di far pagare gli interessi sugli interessi, adottata dagli istituti di credito per oltre mezzo secolo, espressamente vietata dal legislatore dal 1 gennaio 2014, è diventata a tutti gli effetti consentita su base annua, da un emendamento del 7 aprile 2016, approvato al Senato dalla maggioranza di Governo con il decreto di riforma delle banche di credito cooperativo e dalla delibera 343 del Comitato interministeriale credito e risparmio, organismo presieduto dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, varata il 3 agosto 2016, in attuazione dell’articolo 120 del Testo unico bancario (Tub), che accoglie l’articolo 17-bis del decreto legge 14 febbraio 2016.

L’odiosa prassi anatocistica, consente di conteggiare al 31 dicembre di ogni anno, gli interessi passivi maturati su un prestito o un fido, dando la possibilità al debitore, di corrispondere quegli interessi maturati entro 60 giorni, quindi entro il mese di febbraio, oppure di autorizzare l’addebito sul proprio conto corrente, con gli interessi che si aggiungeranno al capitale, dando luogo alla capitalizzazione con decorrenza primo marzo successivo (alla scadenza del termine massimo di 60 giorni), con la maturazione di interessi sugli interessi e successivi interessi di mora.

Come se non bastasse la revoca dei fidi con un preavviso di 24 ore, ed il credit crunch, la restrizione del credito, che ha sottratto circa 100 miliardi di credito alle PMI (piccole e medie imprese negli ultimi 5 anni), imprenditori vessati e taglieggiati dalle banche, hanno ricevuto in questi giorni ‘pizzini’ ed intimazioni di pagare tali interessi ricapitalizzati, per evitare spiacevoli incomprensioni, in virtù del ripristino dell’anatocismo bancario, pagando l’annualità in unica soluzione entro il 1.3.2017, il cui: “mancato addebito degli interessi potrebbe portare al recupero legale degli stessi, alla sospensione o revoca degli affidamenti, al blocco dei conti correnti”.

L’estratto di una mail, analoga ad altre del sistema, recapitata da una primaria banca alle imprese:

“messaggio in circolarità- Buon giorno a tutti. SI RICORDA CHE IL 1 MARZO 2017 vengono addebitati gli interessi debitori relativi al trimestre 1 ottobre – 31 dicembre 2016. l’importo dell’addebito è rilevabile dagli estratti conti e dagli estratti conti a scalare inviati il 31 12 2016 contraddistinti dalla voce interessi con due asterischi. VI INVITIAMO PERTANTO A PROVVEDERE PER TEMPO ALLA COPERTURA.P.S.
SI RICORDA A TUTTI COLORO CHE NON HANNO RESTITUITO L’AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO DEGLI INTERESSI INVIATAVI IL 31 12 2016. Che gli interessi non possono essere addebitati senza l’autorizzazione, PERTANTO a partire dal 1 3 2017 DECORRONO GLI INTERESSI DI MORA.
IL MANCATO ADDEBITO DEGLI INTERESSI POTREBBE PORTARE AL RECUPERO LEGALE DEGLI STESSI ED ALLA SOSPENSIONE/REVOCA DEGLI AFFIDAMENTI/ BLOCCO DEL CONTO CORRENTE.
tanto si ricorda per evitare spiacevoli incomprensioni. cordiali saluti. Centro Imprese”.

Bankitalia, Mef e Governo, consentono alle banche di pretendere gli interessi capitalizzati e gli interessi di mora a partire da mercoledì p.v. 1 marzo 2017, in virtù del ripristino dell’anatocismo, dichiarato illegittimo da 20 anni di battaglie giudiziarie di Adusbef, ma vietano alle stesse imprese affidate, che avevano subito trattenute anatocistiche illegali, dal 2014 al 2016 in virtù della Legge n. 147/2013, il diritto alla restituzione o compensazione, di circa 7 miliardi di euro, stimati nel triennio. Come di consueto, due pesi e due misure: di estremo favore alle banche, di ordinarie ed illegali vessazioni e fortissime penalizzazioni, agli utenti ed alle imprese che hanno i conti in rosso.

Adusbef, che offrirà assistenza legale alle imprese minacciate e ricattate dalle banche con il concorso e la contiguità di Bankitalia, che avrebbe il dovere ai sensi dell’art. 128 ter del Testo Unico Bancario di ordinare la restituzione delle somme indebitamente percepite nel triennio 2014-2015-2016 e di adottare altri comportamenti conseguenti, compresi i calcoli compensativi, invita a non subire ricatti da tali comportamenti vessatori, illeciti, odiosi abusi ed ordinari soprusi intollerabili, che saranno denunciati per l’ennesima volta alle competenti Procure della Repubblica, per gli evidenti rilievi penali.

Il sistema bancario è solido, il mantra degli ultimi decenni di Bankitalia e Mef, per giustificare gli elevati tassi di interesse sui mutui più alti d’Europa, ed i costi annui di gestione dei conti correnti, pari in Italia a 318 euro, contro 114 della media UE. Oltre alla frottola di un sistema bancario pieno di buchi, spacciato per ‘stabile e solido’ dalla narrazione ingannevole della Banca d’Italia, Abi e Mef, che ha messo sul lastrico 130.000 famiglie di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara espropriate dallo Stato (le prime tre regalate da Bankitalia ad Ubi Banca al costo di 1 euro, con una dotazione fiscale di 600 milioni di euro), il dramma di 210.000 famiglie azzerate di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, con l’intera Regione Veneto in ginocchio, il decreto che regala 20 miliardi di euro per salvare MPS ed altre banche dal crac, questa ennesima beffa ed intollerabile sopruso a danno delle imprese, deve essere penalmente sanzionato.