Fermiamo il monopolio della produzione di energia elettrica da fonti fossili

di Gianni Girotto

Sosteniamo con forza la petizione online lanciata da diverse personalità che chiede al Presidente del Consiglio Gentiloni di eliminare il monopolio della produzione di energia elettrica da fonti fossili.

Su spinta delle Associazioni ambientaliste, dei consumatori e del settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica è stata presentata in Senato una proposta importante che riguarda lo sviluppo della generazione distribuita di energia rinnovabile, che potrebbe consentire il ripristino dei “sistemi di distribuzione chiusi”, reti elettriche che permettono di scambiare energia rinnovabile verso più clienti, superando l’attuale modello dominante di organizzazione del sistema elettrico, basato sulla centralizzazione della generazione di energia elettrica in impianti di grandi dimensione che utilizzano combustibili fossili.
L’utilizzo dei “sistemi di distribuzione chiusi” da parte dei singoli cittadini o da piccole, medie o grandi aziende, che hanno deciso di produrre e autoconsumare l’energia rompe definitivamente un sistema basato su forme di oligopolio che scaricano sui costi energetici di ognuno di noi le loro inefficienze, i loro gigantismi organizzativi, i loro sprechi infiniti. Il ripristino di tali sistemi contribuisce alla decarbonizzazione dell’economia con una serie di benefici: la riduzione delle emissioni, con conseguenze positive sulla salute umana e sull’ambiente, la diminuzione del costo dell’energia e la creazione di centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.

E’ una necessità sulla quale nel luglio del 2016 è intervenuta anche l’AGCM (Aurotità Garante della Concorrenza e del Mercato) ritenendo che gli “ostacoli alle reti private definiscono una discriminazione a favore del modello dominante di organizzazione del sistema elettrico, basato sulla centralizzazione della generazione di energia elettrica in impianti di grandi dimensione e sulla trasmissione e distribuzione attraverso reti pubbliche dell’elettricità e dell’unità di consumo, che riflette per lo più le scelte tecnologiche compiute nel passato e non favorisce le evoluzioni delle reti verso nuovi modelli di organizzazione del sistema elettrico che possono utilmente contribuire al raggiungimento degli obbiettivi generali di convenienza dell’energia per gli utenti, innovazione, sicurezza e sostenibilità finanziaria del sistema elettrico nazionale, oltre che di tutela della concorrenza” chiedendo al Parlamento “una revisione ed integrazione della disciplina normativa e regolamentare riguardante i Sistemi di Distribuzione Chiusi, volta a consentire la realizzazione di nuovi reti elettriche private diverse dalla RIU (rete Interna di Utenza) e ad eliminare ingiustificate limitazioni alla concorrenza tra differenti modalità organizzative delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione”. Nelle conclusioni l’AGCM chiede al Ministro dello Sviluppo Economico, al Presidente della X commissione e ad altre istituzioni di intervenire “ad una revisione ed integrazione della disciplina normativa e regolamentare riguardante i Sistemi di Distribuzione Chiusi, volta a consentire la realizzazione di nuovi reti elettriche private diverse dalla RIU e ad eliminare ingiustificate limitazioni alla concorrenza tra differenti modalità organizzative delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione”.

Perfino le regole dell’Unione europea per il raggiungimento degli obbiettivi al 2030 sul clima e l’energia prevedono la realizzazione di questo modello energetico. Nell’Energy Union (COM 2015/80) si legge espressamente che occorre “prendere le distanze da un’economia basata sui combustibili fossili, con una gestione centralizzata dell’energia incentrata sull’offerta, che si avvale di tecnologie obsolete e si fonda su modelli economici superati”.