Così provano a censurare il MoVimento

di MoVimento 5 Stelle Pinerolo

Ci risiamo. I nostri amati politici continuano sulla linea del “faccio finta che i 5 stelle non esistano, e ne parlo solo ed esclusivamente se riesco a trovare un modo per denigrarli, anche a costo di inventare fake news”.

Dopo il vergognoso oscuramento operato da RAI 1 nei confronti della Sindaca di Roma Virginia Raggi, in cui il primo canale della TV di Stato ha deciso di censurare il discorso inaugurale da lei tenuto in occasione dei festeggiamenti per il 60ennale dei trattati europei, abbiamo un nuovo caso. Questa volta nella bella cittadina di Pinerolo, in cui la censura è toccata al sindaco 5 Stelle, Luca Salvai, cui non è stato rivolto un invito a pranzo che tutti davano per scontato.

Domenica scorsa si è recato in visita nell’area pinerolese il Presidente del Senato, Piero Grasso, invitato dal Sindaco di Cumiana Paolo Poggio, in occasione del ricordo dell’eccidio di Cumiana appunto. Una quarantina di ospiti, tra cui la senatrice Zanoni, il vescovo di Pinerolo Debernardi, Renato Saccone Prefetto di Torino, il Comandante della Legione Piemonte e Valle d’Aosta Generale dei Carabinieri Mossa e un lungo stuolo di uomini della scorta, hanno convivialmente pranzato presso il Consorzio di Formazione di Pinerolo, settore Cucina, di cui il sindaco Salvai peraltro è socio. Peccato che “aggiungi un posto a tavola” sia una canzone bella ma fuori moda: il posto per il sindaco Salvai non c’era. Gran rispetto del protocollo nel posizionamento delle posate e del tovagliolo, inversamente proporzionale al rispetto istituzionale dovuto ad un sindaco, che è stato bellamente ignorato, o meglio, volutamente escluso dal pranzo istituzionale, penalizzato dalla grave colpa di essere un “pentastellato”. Quindi non più un Sindaco, non una figura istituzionale, non un rappresentante democraticamente eletto dai cittadini, ma semplicemente un “pentastellato”.

Sono mezzucci, cose su cui non ci focalizziamo eccessivamente, ma sono segnali che non vanno trascurati, perché dimostrano una cosa importante: fingono di ignorarci, ma in realtà ci temono terribilmente. Sanno che la loro fine politica è vicina.