Corruzione in Consip, lo scandalo si allarga

di MoVimento 5 Stelle

Tiziano Renzi sempre più coinvolto nello scandalo della presunta corruzione in Consip. Secondo quanto riportato dall’Espresso, infatti, l’Ad Di Conisp Marroni avrebbe riferito agli inquirenti di aver subito “ricatti” e pressanti “richieste di intervento” da parte di C.R. (intimo amico della famiglia Renzi e sodale di Tiziano Renzi) finalizzate a favorire gli appalti milionari in favore di specifiche società, alcune anche vicine a Denis Verdini. Dunque non solo a favore di Romeo. Marroni, inoltre, avrebbe sostenuto di essere stato intimidito da C.R., il quale gli avrebbe detto che il suo destino in Consip fosse nelle mani di Verdini e Tiziano Renzi e che, in qualunque momento, avrebbero potuto revocargli il mandato.

Addirittura, ci sarebbe stato un incontro riservato tra lo stesso Marroni e Tiziano Renzi a Firenze, durante il quale, il babbo di Renzi gli avrebbe detto di “accontentare” le richieste di R., perché suo uomo di fiducia. Dunque insieme a Tiziano Renzi sarebbe coinvolto anche il toscano Denis Verdini, nell’ambito degli intrecci di interessi privati intorno agli appalti dello Stato del valore di centinaia di milioni.

Quello che sta emergendo è da brividi. Pressioni, minacce, promesse, legami, incontri segreti, pizzini, bonifiche di cimici legate al mondo renziano e che coinvolgono il babbo di Renzi, l’amico R., l’amico Lotti, l’amico Marroni, l’amico Saltalamacchia, l’amico Verdini, e così via. Un sistema fondato sulla commistione tra politica, affari privati e appalti pubblici, su cui domani verrà interrogato Tiziano Renzi, chiamato anche a rispondere sul pizzino di Romeo dove c’è scritto “30 mila euro al mese in favore di T” e sulla frase di Marroni messa a verbale, secondo la quale “R. mi ha chiesto di intervenire sugli appalti per conto di Tiziano Renzi”.