Contro il gioco d’azzardo più potere ai comuni: su Lex la legge M5S

di MoVimento 5 Stelle

Il MoVimento 5 Stelle si conferma in prima linea nella battaglia contro il gioco d’azzardo, ormai una piaga del nostro Paese. Nel 2016 la raccolta da gioco in Italia è stata di 95 miliardi di euro, con una crescita di 6 miliardi rispetto all’anno precedente. Ciò significa aumento del volume di gioco e di persone che giocano, in particolare nella fascia dei giovani. Al gioco sono stati persi 18 miliardi. Soldi sottratti all’economia reale e che molto spesso sono finiti nelle tasche di società con sede in paradisi fiscali oppure della criminalità organizzata, che da sempre allunga i suoi tentacoli su questo business. Ai danni economici si aggiungono quelli per la salute: in Italia circa un milione di persone è affetta da azzardopatia e sono due milioni i giocatori a rischio.

Da qualche giorno sulla piattaforma Lex c’è la proposta di Legge M5S, a prima firma Matteo Mantero, che vuole dare nuovi strumenti di contrasto all’azzardo ai comuni: le amministrazioni che rappresentano il primo argine sul territorio rispetto al dilagare di questa piaga. Gli iscritti al M5S, attraverso suggerimenti e proposte, possono contribuire tutti al miglioramento della legge.

Il provvedimento ha un obiettivo chiaro: tracciare linee guida nazionali che forniscano ai sindaci maggiori strumenti e poteri su questa materia. I comuni svolgono infatti un ruolo fondamentale ma, sempre più spesso, vengono osteggiati e messi in difficoltà dalle concessionarie che ricorrono rispetto a ordinanze e regolamenti comunali. Non bastasse, tutti i governi degli ultimi anni hanno tentato di introdurre misure che mettessero i bastoni tra le ruote agli amministratori locali.

Quali sono i maggiori strumenti e poteri che vogliamo garantire? Per prima cosa chiediamo che l’apertura di nuove sale gioco, slot e scommesse avvenga solo dopo dietro formale richiesta al sindaco, che deve conferire l’autorizzazione – oggi invece in molti comuni è sufficiente una semplice Scia: segnalazione certificata di inizio attività.

La Pdl intende anche offrire una “sponda” ai comuni che si trovino in regioni dove non sono ancora vigenti leggi restrittive sull’azzardo, come quella relativa alle distanze minime dai luoghi sensibili (scuole, chiese, centri di aggregazione giovanile e centri anziani) per consentire l’apertura delle sale da gioco. Con la nostra proposta vogliamo dunque garantire distanze dai luoghi sensibili su tutto il territorio nazionale, la limitazione degli orari per l’apertura delle sale gioco e per il funzionamento degli apparecchi presenti in bar e tabacchi. I singoli sindaci potranno ovviamente intervenire rispetto alla normativa nazionale adottando misure maggiormente restrittive, adattandole alle caratteristiche e necessità del territorio di loro competenza.

I governi sono più interessati a fare cassa con i proventi del gioco che alla salute dei cittadini, consentire una maggiore possibilità di azione ai comuni può porre un serio freno a questo fenomeno devastante.