Vi spiego come in Irlanda abbiamo fermato le lobby del petrolio

di MoVimento 5 Stelle Europa

L’Irlanda ha recentemente approvato una legge che vieta gli investimenti nelle fonti fossili con i soldi dei contribuenti. Ogni anno l’Italia spende 3,5 miliardi di euro per sussidi diretti e indiretti alle compagnie petrolifere. Il Movimento 5 Stelle vuole utilizzare questi soldi per finanziare il reddito di cittadinanza. Il programma sull’energia votato dai cittadini parla chiaro: copiamo l’Irlanda!

VIDEO. Abbiamo intervistato l’eurodeputato irlandese Luke Ming Flanagan che ha sponsorizzato la legge. Fai sapere a tutti che si può e si deve rinunciare al petrolio!

Intervista all’eurodeputato irlandese Luke Ming Flanagan.

“Vi racconto quello che è successo in Irlanda: un mio amico, un deputato del nostro Parlamento, Thomas Pringle, un indipendente, è riuscito a ottenere il tempo di parola per promuovere un progetto di legge e vietare la consuetudine degli investimenti nelle energie fossili. È stata in realtà una lotteria da cui però ne è uscito un progetto di legge che poi è stato approvato. La sua proposta era quella di vietare all’Irlanda gli investimenti dei propri fondi sovrani nei combustibili fossili. Al momento stiamo investendo 133 milioni, non è una cifra roboante per un’economia grande come quella dell’Italia, ma per l’economia dell’Irlanda sono un bel po’ di soldi. Lui ha messo alle strette il Parlamento che infine lo ha approvato.

I MERITI DI UN “GOVERNO INSTABILE”
Uno dei motivi per il quale è stato approvato è perché abbiamo, quello che si può chiamare, un “governo instabile” al momento: non abbiamo una maggioranza. Infatti, il governo in carica ha solo il 60% circa dei voti che gli servirebbero per avere una maggioranza. Così, ogni voto nel nostro Parlamento è sempre imprevedibile. Fino ad oggi con una coalizione stabile, quando una proposta emergeva, di solito, non accadeva nulla di radicale. Ora, invece, grazie a questa circostanza, questa proposta di legge è stata approvata con il sostegno di un’ampia maggioranza del Parlamento. È una ottima notizia e speriamo che quello che abbiamo ottenuto sia un esempio per tutto il mondo. Purtroppo però le ultime notizie dicono che la Banca Centrale Europa sta usando i soldi ottenuti dal Quantititive easing per investire nei combustibili fossili. Si dovrebbe dire che fino a quando l’UE non inizia a prendere sul serio questo problema, quello che l’Irlanda ha fatto sarà irrilevante. Quindi, noi abbiamo preso l’iniziativa e speriamo che i cittadini ci seguiranno.

L’OPPOSIZIONE DELLE LOBBY
Di solito avremmo avuto una forte opposizione. In passato i lobbisti andavano dai partiti di governo, chiacchieravano con loro in privato e così si prendevano le decisioni finali. Ma a causa della situazione di instabilità politica, questa volta non è andata così. Paradossalmente, la stabilità nel nostro Paese, in Irlanda, sembra diventare una carta bianca per la corruzione, mentre una situazione instabile, così potremmo definirla, ha creato un nuovo scenario dove possono potenzialmente accadere buone cose.

LE CONSEGUENZE SULLE RINNOVABILI
La cosa positiva di questo è che ora abbiamo 133 milioni di euro da poter potenzialmente investire in nuove tecnologie e risorse ambientali per creare energia. Quindi, mentre una volta non investivamo in quel settore ora abbiamo fondi disponibili per le nuove risorse: sia che si tratti di energia solare o impianti eolici offshore o energia ricavata dalle maree. Abbiamo affrontato un grande problema quando si tratta di produrre nuove fonti d’energia in Irlanda, dove finora sono state le multinazionali a guidare lo sviluppo di questo settore. Questo ha portato la popolazione a non sentirsi particolarmente coinvolta in questo sviluppo.

COINVOLGERE SEMPRE I CITTADINI
In realtà, anche se abbiamo votato per rimuovere l’investimento nei combustibili fossili, c’è ancora una grande opposizione in Irlanda contro le turbine eoliche. Credo che questa opposizione si basi sul fatto che alla gente non piacciono esteticamente perché, ricordate, l’Irlanda è bellissima e se la copriamo con turbine eoliche…se oltretutto non si ottengono risultati da queste turbine eoliche, a parte il profitto per le multinazionali, e se noti che bisogna pagare sempre la stessa bolletta energetica, tutto ciò porta al fallimento. L’esperienza irlandese, direi, insegna che è stato positivo il fatto che ci siamo liberati dei combustibili fossili, ma la seconda cosa che dobbiamo fare è quella di assicurare che tutti si sentano coinvolti e che le persone percepiscano che hanno guadagnato da questo cambiamento, piuttosto che perso. In questo momento, i cittadini stanno cominciando a sentirsi più coinvolti quindi credo che sia necessaria la partecipazione a livello locale. Allora, diciamo per esempio che nella vostra piccola città, se si vuole produrre energia solare dobbiamo fare in modo che essa sia un’iniziativa portata avanti dalla popolazione locale. Loro devono esserne i proprietari. Loro devono sentire i benefici e in questo modo non ci saranno contestazioni”.