Terremoto, Pd e soci contro la ricostruzione proposta dall’UE

di MoVimento 5 Stelle Europa

La Commissione europea ha proposto di finanziare al 100% la ricostruzione delle regioni italiane colpite dal terremoto, senza chiedere l’obbligo di cofinanziamento alle regioni. Ma al Parlamento europeo i gruppi politici di appartenenza del Pd, Forza Italia e Ncd annunciano opposizione.

Oggi, lunedì 6 febbraio, i coordinatori della Commissione Sviluppo Regionale voteranno se far passare la proposta con procedura accelerata alla votazione della assemblea plenaria a fine febbraio così da aiutare al più presto le zone terremotate. Il Movimento 5 Stelle esprimerà parere positivo. Abbiamo il dovere di garantire il massimo sostegno alle vittime del terremoto tutti insieme.

Deve prevalere il senso di civiltà e solidarietà al colore politico! Il nostro è un vero e proprio appello:

– a tutti gli eurodeputati italiani perché facciamo pressione sui propri gruppi e sui coordinatori della commissione Regi di votare come Il Movimento 5 Stelle;
– ai cittadini italiani, che a partire da questo momento possono scrivere agli eurodeputati Pd, Ncd, FI e chiedere loro di votare come il Movimento 5 Stelle.

Ecco l’elenco delle mail degli eurodeputati italiani presenti nella Commissione Sviluppo Regionale a cui potete scrivere:

Partito Democratico: Andrea Cozzolino (andrea.cozzolino@ep.europa.eu), Mercedes Bresso (mercedes.bresso@ep.europa.eu), Michela Giuffrida (michela.giuffrida@ep.europa.eu), Elena Gentile (elena.gentile@ep.europa.eu), Damiano Zoffoli (damiano.zoffoli@@ep.europa.eu)
Forza Italia: Salvatore Cicu (salvatore.cicu@ep.europa.eu).
Conservatori e Riformisti: Raffaele Fitto (raffaele.fitto@ep.europa.eu)

di Rosa D’Amato, Efdd – Movimento 5 Stelle Europa

“La Commissione Ue, per sostenere i territori colpiti dal terremoto, ha proposto di finanziare al 100% la ricostruzione, senza chiedere alle regioni coinvolte di compartecipare a tali spese. In sostanza, Bruxelles viene incontro alla situazione d’emergenza dell’Italia centrale dando la possibilità alle amministrazioni locali e al governo nazionale di usufruire dei fondi europei della politica di coesione senza dover intaccare le proprie casse, già pesantemente stremate dai costi eccezionali del sisma. Si tratta di una misura importantissima, dettata da quel principio di solidarietà troppo spesso dimenticato, ma che è alla base della stessa Unione europea.

Il Movimento 5 Stelle difende a spada tratta questa proposta della Commissione, che introdurrebbe nella programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR 2014-2020) la possibilità di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione, compreso il restauro del patrimonio culturale. Sarebbe una misura, tra l’altro, che non intaccherebbe il bilancio generale, dato che si tratterebbe di un anticipo. La modifica proposta, infatti, non comporta alcuna variazione dei massimali annui. Mantenendosi entro i limiti della dotazione globale per il periodo 2014-2020 è neutrale in termini di bilancio. L’aumento del tasso di cofinanziamento fino al 100% comporterà un parziale anticipo dei pagamenti, seguito da una riduzione dei pagamenti in una fase successiva in quanto la dotazione globale resta immutata.

Tutti d’accordo? Ma neppure per sogno. Ho assistito in commissione Sviluppo regionale al Parlamento europeo a una scena vergognosa: i gruppi di Pd, Ncd e Forza Italia si sono scagliati contro la Commissione europea per questa scelta (per la precisione il gruppo S&D guidato dal pd Pittella e il PPE del neopresidente forzista Tajani). Prima ha preso parola l’olandese del PPE Lambert van Nistelrooij: “Quando ho saputo di questa proposta, sono caduto dalla sedia, quello dell’Italia non è un caso speciale”. Sì, ha detto proprio così. A ruota, è arrivato il commento della socialista tedesca Constanze Krehl: “Reputo sbagliato che l’Ue non chieda il cofinanziamento alle regioni italiane” per la ricostruzione.

Le critiche hanno fatto sbottare persino la Commissione europea. Nel corso dell’audizione, infatti, Marc Lemaitre, direttore generale del dipartimento Sviluppo regionale della Commissione Ue, si è detto basito: “La solidarietà è uno dei valori fondamentali dell’Unione europea. Ricordo che le catastrofi naturali potranno colpire un giorno anche un altro Paese, non solo l’Italia. E noi lo aiuteremo come stiamo facendo adesso. Per questo non si può’ fare una proposta specifica per l’Italia, ma una regola che valga per tutti”.

Lemaitre ha in qualche modo aperto la porta anche a un’altra proposta che il Movimento 5 Stelle è riuscito a far approvare al Parlamento europeo (capirete bene con quante difficoltà): escludere, dal calcolo dei disavanzi pubblici nazionali nel quadro del Patto di stabilità e crescita, gli investimenti a favore della ricostruzione sostenibile ma anche della prevenzione antisismica, compresi quelli cofinanziati con i fondi SIE e assegnati all’obiettivo tematico 5 (prevenzione, promozione dell’adattamento ai cambiamenti climatici, prevenzione e gestione dei rischi).

La solidarietà e il contrasto all’austerity sono battaglie che si portano avanti con i fatti, non con le parole. Qualcuno lo ricordi a chi, dinanzi al dolore dei cittadini italiani, fa tante promesse, per poi venire a Bruxelles e nascondersi dietro i muri innalzati con cinismo dai loro colleghi olandesi e tedeschi”.