Il giglio magico non ne azzecca una

di MoVimento 5 Stelle

Questi “fenomeni” non ne azzeccano una. La presunta classe dirigente del Pd e compagni non riesce a scrivere una riforma, un decreto. Ma nemmeno un regolamento o una direttiva. La grande stampa sta provando a silenziare l’ennesima stangata della giustizia, stavolta quella amministrativa, all’incompetenza degli esponenti di vertice del governo.

Stavolta ci riferiamo alla geniale eminenza grigia del Bomba, Luca Lotti, e alla sua direttiva sul l’editoria del giugno 2015, con specifico riferimento alle agenzie di stampa.

Il Tar del Lazio, come anticipato da Affaritaliani, ha accolto il ricorso di Agv News, editore dell’agenzia di stampa “Il Velino” che era stata esclusa, in base a determinati parametri, dalla procedura per le forniture di servizi giornalistici alle pubbliche amministrazioni.

Secondo la prima sezione del tribunale amministrativo regionale, il ricorso del Velino “va accolto per assorbente fondatezza delle censure di eccesso di potere per mancanza di proporzionalità, di difetto di motivazione e di violazione del principio del pluralismo”.

Ecco, i giudici dicono in pratica che l’esponente di punta dei governi “Renziloni” ha agito per “eccesso di potere” e calpestando il pluralismo dell’informazione.
Sono questi i campioni della libertà di stampa che si stracciano le vesti quando c’è da difendere i diffamatori del M5S e poi, invece, calpestano il lavoro prezioso e silenzioso di tanti operatori dell’informazione che non fanno loro comodo.

Sono questi i “fenomeni” che si son fatti bocciare dal Consiglio di Stato (con rimando alla Consulta) una riforma delle banche popolari, una riforma della Pa dalla Corte costituzionale, una legge elettorale sempre dagli Ermellini. E soprattutto una riforma della Carta dai cittadini sovrani.

Una serie infinita di stroncature dettate, in fondo, sempre dagli stessi motivi: brama di potere e di accentramento delle competenze a scapito dei diritti e delle prerogative dei cittadini.