Comanda il popolo, non Draghi

di Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

Euro, la rapina del secolo: non è irrevocabile, come ha deciso Mario Draghi. Rompere la gabbia, riappropriarsi della sovranità svenduta a cleptocrati, tecnocrati, oligarchi. Ricostruire dalle macerie l’Europa dei popoli. Chiamando i cittadini ad esprimersi col referendum.

L’euro è irrevocabile, ha sentenziato Mario Draghi. Trump e Le Pen sono una minaccia, incalza Romano Prodi (ex consulente di Goldman Sachs). L’Europa a doppia velocità -già proposta, ma bocciata e sbeffeggiata dall’oligarchia europea- può finalmente dare una risposta. Mario Draghi, il presidente di quel mostro giuridico denominato BCE, che firmò da Governatore di Bankitalia il 17.3.2008 la famigerata delibera n.154 che autorizzava MPS ad acquistare Banca Antonveneta ad un prezzo folle di 9 mld di euro (costato alla fine 17 mld di euro), fonte di tutti i guai e del crac della più antica banca addossato a correntisti, risparmiatori, lavoratori, contribuenti (con 20 mld di aumento di debito pubblico), da esperto banchiere di Goldman Sachs, vada a raccontare che: “l’euro è irrevocabile’, al popolo greco massacrato dai “programmi di salvataggio” del Fondo Monetario e della Troika, costretti a mangiare cibo scaduto ed a rinunciare alle cure mediche minimali; alle decine di migliaia di sfrattati e pignorati iberici; ai portoghesi senza tetto emarginati e relegati oltre la soglia di povertà; al 40,1 % dei giovani disoccupati italiani, ai quali la “cleptocrazia europea a trazione tedesca” ha scippato perfino la speranza del futuro, oppure a quelle masse di invisibili disperati, che nel 2001 appartenevano al ceto medio e 15 anni dopo sono costretti ad affollare le mense della Caritas, solo per sfamarsi con un pasto caldo.

L’euro introdotto in Italia da sedicenti statisti, in realtà modesti maggiordomi della dottrina totalitaria del neo-liberismo mercatista di Milton Friedman, propagandato come la nuova Eldorado per gli italiani, ratificato forzatamente (senza referendum), dal 1 gennaio 2002 (1.000 lire= 1 euro), con lo sciagurato tasso di cambio fissato a 1.936,27 lire per 1 euro, ha svuotato le tasche delle famiglie italiane, al ritmo di 997 euro l’anno di rincari speculativi per un conto finale di 14.955 euro pro-capite nell’ultimo quindicennio, con un trasferimento di ricchezza stimato in 358,9 miliardi di euro, dalle tasche dei consumatori a quelle di coloro che hanno avuto la possibilità di determinare prezzi e tariffe, al riparo dai doverosi controlli delle inutili, forse contigue autorità di settore.

La stessa cifra di 358 mld richiesta da Mario Draghi, nel caso in cui il paese lasciasse l’euro, come saldo dei debiti accumulati nei confronti della BCE mediante il sistema di pagamenti interbancario Target2 (Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer System), che regola i pagamenti transfrontalieri tra le banche commerciali UE.

La moneta unica, la più grande rapina di tutti i tempi a danno delle famiglie, un vero inferno per lavoratori e ceto medio impoverito, un paradiso per speculatori, banchieri, assicuratori, monopolisti dei pedaggi, capitalisti delle bollette e di tutti coloro che hanno avuto la possibilità di determinare prezzi e tariffe, ha determinato il crollo dei consumi e sofferenze economiche degli italiani, perfino del ceto medio e dei redditi definiti dei “benestanti” nel 2001. Come dimostrato inconfutabilmente dallo studio Adusbef sulla capacità di spesa (Cds), pari in Italia a 119 nel 2001,tra le più elevate dei paesi europei superata da Inghilterra (120); Svezia (123); Belgio (124); Austria (126); Danimarca (128); Olanda ed Irlanda (134); Lussemburgo (235); ma più elevata di Francia; Germania e Finlandia. Dieci anni dopo, l’Italia (-16,8%) guida la classifica negativa della capacità di spesa (Cds) ridotta di 20 punti ed attestata a 99; al secondo posto la Grecia (-13,8% la Cds che passa da 87 a 75); al terzo il Regno Unito (-8,3% con la Cds a 110; al quarto il Portogallo – 7,4% che si attesta a 75; al quinto la Francia -6,9% con la Cds a 108; al sesto il Belgio a 119; mentre Austria (131); Germania (122); Svezia (129) e Lussemburgo (272) aumentano la capacità di spesa.

Insoddisfatta dal disastro che ha messo sul lastrico grandi masse di lavoratori e pensionati, artigiani, piccoli imprenditori, partite Iva, per arricchire banchieri, eurocrati, manutengoli del potere economico, cleptocrati, pronti ad addossare i costi delle crisi ai più poveri, l’Eurocrazia ha sferrato il colpo finale, con il bail-in , un esproprio criminale del risparmio intimato dall’ideologia tedesca ai ‘paesi periferici’ che l’hanno accettata supinamente, per far pagare agli incolpevoli utenti dei servizi bancari i lauti pasti dei banchieri e l’omessa vigilanza di sedicenti autorità, controllate in Italia dalle banche socie, beneficate di 1,060 miliardi di euro dopo la rivalutazione delle quote di Bankitalia da 156.000 euro a 7,5 mld di euro, con i sicari prediletti di FMI e BCE, che dopo aver espropriato i risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, sorvolato sul crac MPS, Veneto Banca e Popolare di Vicenza, vorrebbero proseguire il disegno per demolire definitivamente un modello sociale costituito sul “valore del risparmio” garantito dall’art.47 della Costituzione, sostituendolo con società fondate sul “debito”, per rafforzare il dominio di troika, finanza di carta, degli algoritmi che strutturano i derivati killer ed il denaro dal nulla, innescando un circolo vizioso per alimentare i loro profitti sulla pelle di intere generazioni, intossicate dalle carte di debito.

Il Presidente Bce Mario Draghi, invece di affermare che l’euro è “irreversibile” continuando a foraggiare le banche con migliaia di miliardi di euro, regalati ai banchieri ‘amici’ per taglieggiare le imprese e drogare i mercati, farebbe meglio a proporre una revisione dei Trattati europei “capestro”, che oltre a produrre miseria e rovine economiche, sta alimentando la rivolta degli oppressi e degli onesti in tutto il mondo, soprattutto masse di disperati che hanno rifiutato il ricatto dell’establishment e della finanza criminale, come accaduto in Gran Bretagna con Brexit, negli USA con la vittoria di Donald Trump, in Italia col secco NO alla riforma costituzionale Renzi-Boschi.

Le vere minacce ai diritti ed alle libertà non sono quelle dei “populisti”, ossia di coloro che tutelano il popolo taglieggiato, difendono la legalità costituzionale, i diritti negati, il bene comune, gli interessi generali, i consumatori ed i risparmiatori oppressi e taglieggiati da banche, banchieri centrali e dalla finanza criminale, ma sono quelle di Goldman Sachs, JPMorgan, Agenzie Rating, banchieri di affari, che hanno corrotto ideologicamente (e non solo), servili governanti alla dottrina del liberalismo totalitario e del primato della finanza, per rendere schiavi i popoli.

Dopo che l’ideologia tedesca applicata ai trattati, ha depauperato risorse, espropriato i risparmi, privatizzato i beni comuni, è troppo comodo proporre l’Europa a due velocità. I danni di quei trattati sciagurati, che hanno messo al primo posto la supremazia di tecnocrati, cleptocrati, e di un mostro giuridico BCE con le guarentigie dell’immunità se compiono crimini, come quelli sul popolo greco affamato e disperato dai programmi di austerità della Troika, coi bimbi ed anziani malnutriti privati dei beni primari di sussistenza e perfino delle cure mediche minimali, dovrebbero essere calcolati e risarciti. Troppo comodo, dopo aver truffato i risparmiatori, approvato il Mes ed il bail-in, per salvare banche franco-tedesche e banchieri centrali, assecondare i diktat di Frau Merkel, per rafforzare l’egemonia tedesca ed aver provocato, con ossessive politiche di austerità la più grande recessione della storia. La sovranità appartiene al popolo, l’unica strada per l’Italia e la dignità degli italiani, già tracciata nella Carta Costituzionale, che un disegno delle mafio massonerie internazionali, voleva cancellare e governi servili avevano già indebolito, approvando supinamente trattati scellerati come Fiscal Compact, Mes, pareggio di bilancio, bail-in.

L’unica strada per il futuro dell’Italia è quella di uscire da questa gabbia di strozzinaggio europeo ad egemonia tedesca (non certo dall’Europa), che ha imposto il primato di una moneta ‘l’Euro’ a misura del ‘marco’, il dominio di banche e finanza sulla politica ‘bene comune’ e sulla sovranità popolare, che si esercita mediante libere elezioni, negoziandone le condizioni, senza aspettare che sia la cleptocrazia europea e della Bce, asservita alla finanza criminale a buttarci fuori dall’Euro imponendo al popolo italiano ulteriori sofferenze e le sue condizioni capestro, ricattatorie, come sta attuando con la Grecia.

Tertium non datur, per il riscatto del popolo e la riconquista del primato della politica, su tecnocrati, cleptocrati e parassiti, che si nutrono del sudore e del sangue dei popoli.