La riforma che non taglia gli stipendi dei consiglieri regionali. #IoDicoNo

di Dario Violi – Consigliere Regionale del M5S Lombardia

Renzi vi sta raccontando che con la sua riforma della Costituzione i costi della politica si abbasserebbero, compresi quelli dei consiglieri regionali, perché le loro indennità di funzione verrebbero equiparate a quelle dei sindaci dei capoluogo di regione, e verrebbero aboliti i rimborsi spese.

Come dimostrato dalla mia busta paga attuale, l’indennità di funzione attuale, senza riforma, ammonta a 6.327 euro (il M5S restituisce parte dello stipendio in un fondo per le Pmi lombarde) più i rimborsi spese. Se vincesse il sì, il mio stipendio verrebbe equiparato a quello del sindaco di Milano Sala ovvero, 9,123,53 euro al mese, più i soliti rimborsi spese. Un aumento dello stipendio di oltre 2 mila euro al mese, moltiplicato per la maggior parte dei consiglieri che lavorano in Regione. E questo meccanismo vale per tutte le regioni italiane. Altro che risparmio della macchina istituzionale! Inoltre quella dei rimborsi è un’altra bufala di Renzi, perché da nessuna parte, nel testo della riforma, si fa riferimento all’abolizione dei rimborsi spese ai consiglieri.

Renzi sta vendendo, con lo spot del taglio ai costi della politica, una riforma che ha come obiettivo reale l’accentramento e il controllo del potere su se stesso, togliendo voce ai cittadini e depotenziando la loro partecipazione alla vita democratica e politica. Per far risparmiare soldi pubblici non serve una riforma della costituzione, bastava approvare la legge ordinaria sulla riduzione degli stipendi dei parlamentari proposta dal M5S che i partiti hanno rispedito al mittente. Una legge che avrebbe fatto risparmiare oltre 80 milioni di euro! Per tutti questi motivi, per l’ipocrisia che questa riforma porta con sé, #IoDicoNo!