La burocrazia fiscale nemica degli onesti

di MoVimento 5 Stelle

Parlano di “Fisco amico”, di “compliance collaborativa”, di semplificazioni. E poi continuano a vessare piccole imprese e professionisti con la cultura del sospetto, appesantendoli di burocrazia e adempimenti. Mentre i grandi evasori fanno come sempre i comodi.

Tra i frutti avvelenati lasciati dal governo Renzi ci sono scelte di politica fiscale che hanno mandato su tutte le furie liberi professionisti e commercialisti. Prendiamo l’obbligo di trasmettere all’amministrazione finanziaria più volte l’anno le comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche Iva.

La trasmissione telematica dei dati delle fatture rappresenta uno strumento che potrebbe portare a un miglior controllo del Fisco senza necessariamente aumentare il numero di adempimenti. Anzi, l’obiettivo è quello di cancellare e ridurre certi obblighi che sarebbero sostituiti da un flusso costante e immediato di informazioni provenienti dalle imprese e sui cui l’Agenzia, con un semplice incrocio di dati, può accertare la situazione fiscale di ogni singolo contribuente.

Ma allora perché, oltre alla trasmissione telematica periodica dei dati delle fatture, è stato deciso nell’ultimo decreto fiscale di accorciare i tempi (da annuale a semestrale e addirittura trimestrale dal 2018) della comunicazione delle liquidazioni? E con tanto di sanzioni per chi sbaglia?

E’ un aggravio di tempi (e di costi di gestione) completamente superfluo, perché le Entrate avrebbero già tutte le informazioni necessarie per determinare in autonomia la liquidazione Iva.

Tant’è vero che questa norma è stata voluta dal Governo e non era presente nella risoluzione votata in commissione Finanze alla Camera nell’ottobre scorso, risoluzione a cui il M5S aveva partecipato fattivamente, modificando in maniera decisiva il contenuto degli impegni e chiedendo altre semplificazioni sulle quali non siamo stati ascoltati.

La burocrazia fiscale costa ormai a imprese e professionisti 46,4 miliardi ogni anno. Una cifra enorme che rende il nostro Paese nemico dell’iniziativa economica.

Il M5S al governo metterà mano a una vera semplificazione a tutela dei contribuenti onesti, oggi torchiati da uno Stato sempre più nemico.