Terremoto: l’emergenza è adesso

di Giulia Grillo

Un governo deve saper usare il presente: l’emergenza è ora e non domani. Abbiamo dovuto attendere due mesi e mezzo per vedere il governo venire a riferire in Parlamento su quello che è l’evento catastrofico più drammatico che abbia colpito l’Italia negli ultimi anni. E il governo non è venuto neanche di sua spontanea volontà ma solo perché lo abbiamo chiesto noi. E non è venuto per fare una comunicazione ma una informativa: ossia lo strumento meno adatto per un vero e reale confronto parlamentare su un tema che tocca noi tutti.

Presidente, di fronte a questo dramma che stanno vivendo decine di migliaia di nostri concittadini, il MoVimento 5 Stelle fino ad ora è stato e continuerà ad essere non solo responsabile, ma anche disponibile a dare tutto il contributo necessario per aiutare quelle terre. Lo stesso atteggiamento di disponibilità però non c’è stato da parte sua e del suo governo. Avete agito unilateralmente, troppo spesso a rilento, cercando di nascondere le cose che non vanno e che non tornano. D’altronde lo abbiamo sentito ammettere candidamente, il ritardo, al ministro Boschi poc’anzi.

I cittadini italiani hanno il diritto
di sapere come stanno le cose perché voi siete andati a dire in giro che per la ricostruzione post-terremoto avreste chiesto all’Europa uno sforamento del rapporto Deficit-Pil dello 0,2%, pari a circa 3,4 miliardi di euro. Se però andiamo a leggere i provvedimenti che avete adottato, tra delibere per lo stato d’emergenza, il primo decreto sul sisma e la legge di bilancio, troviamo solo un miliardo e 746 milioni. Esattamente la metà di quello che avete promesso.

Presidente, mancano circa 1,7 miliardi di euro all’appello: ci potete per favore dire dove stanno? Perché fino ad ora sono introvabili. Tra l’altro qualche giorno fa il presidente della Commissione europea Juncker, ha affermato che il costo del terremoto in Italia equivale a 1,7 miliardi. Presidente Renzi, a che gioco state giocando con l’Europa? Avete già venduto la pelle dell’orso, ovvero i cittadini vittime del terremoto, per quel miliardo e sette ma nel frattempo andate raccontando in giro che otterrete il doppio della cifra? Qualche giorno fa, tra l’altro, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sesa Amici ha addirittura affermato che per il terremoto il governo avrebbe stanziato 6 miliardi di euro.

Ci volete spiegare per favore dove sono questi soldi? Perché se fosse vero quello che il sottosegretario ha affermato, all’appello mancherebbero ben 4,3 miliardi di euro! E’ impossibile andare avanti a suon di interpellanze, question time o informative urgenti. Il Parlamento e i cittadini in primis hanno il diritto di essere costantemente aggiornati su quali siano, a quanto ammontino e come vengono utilizzati i fondi. E’ necessario predisporre una piattaforma web che faccia trasparenza su tutto ciò e che consenta di rendere fruibili tutti questi dati in tempo reale.

Durante il question time siamo anche venuti a sapere dal ministro Boschi che l’Italia non ha ancora fatto richiesta all’Ue per accedere al fondo di solidarietà, da 3,3 miliardi, previsto in caso di calamità naturali. La scadenza per effettuare la richiesta è fissata per il 16 novembre prossimo, ossia tra soli 8 giorni.

Però nel frattempo,
se aveste fatto richiesta all’UE nei giorni immediatamente successivi al sisma del 24 agosto, avremmo già potuto usufruire del 10% del totale disposto. Presidente, perché quella richiesta non è stata fatta subito? Avremmo potuto avere immediatamente risorse da destinare alle regioni colpite.

E passiamo al capitolo dei ritardi che sempre la suddetta ministra Boschi ha provato a scaricare sulle regioni colpite dal sisma. Forse non ricordando che le amministrazioni locali sono le stesse che voi e i precedenti governi avete colpito con pesanti tagli di risorse economiche ed umane in nome dell’austerità.

Gli allevatori e gli agricoltori delle zone colpite non possono spostarsi sulla costa, a decine di chilometri di distanza: hanno bisogno di restare vicini ai loro allevamenti e alle loro aziende agricole. Eppure i bandi per l’assegnazione delle tensostrutture per il ricovero degli animali e delle persone colpite dal primo sisma, quello del 24 agosto, stanno cominciando ad arrivare molto lentamente, solo adesso, quando il gelo è già intenso. Presidente sono settimane che stiamo denunciando questo ritardo ma non ci avete mai ascoltato.

Ci domandiamo: avete davvero compreso che questa è una situazione di estrema emergenza e che le risposte devono essere immediate? Se gli agricoltori non riusciranno a piantare le sementa in queste settimane, l’hanno prossimo non avranno un raccolto e rischiano la rovina. Di fronte alle lungaggini della macchina statale molti agricoltori e allevatori sono stati costretti ad arrangiarsi per conto loro, magari affittando caper a loro spese. E sono costretti a fare questo pur di restare sulla loro terra.

Perché a loro non è stata data subito un aiuto,
una risposta immediata? Loro non possono aspettare la primavera per le casette o Natale per i container! Per questo il Movimento 5 stelle ha presentato un emendamento al decreto sul sisma che prevede, al fine di garantire la continuità delle imprese agricole, agroalimentari e zootecniche, di dare ai proprietari di camper e roulotte che concedano in uso gratuito le loro strutture amovibili un credito d’imposta pari ad euro 200 euro per ogni mese di concessione della struttura.

Vi chiediamo di approvare questo emendamento, il prima possibile! E veniamo alla importantissima questione dei moduli abitativi provvisori (i così detti MAP), le casette di legno. Per le vittime del sisma del 24 agosto serviranno almeno sette mesi prima che vengano consegnate le prime casette. Se le tempistiche sono queste, allora ai cittadini sfollati a causa delle scosse di fine ottobre le casette non arriveranno prima dell’inizio dell’estate. Ma i cittadini non possono aspettare voi o i tempi della burocrazia: quelle persone devono vivere!

Siete l’esecutivo, allora dimostratelo!
State facendo una riforma Costituzionale perché volete più potere , ma ora che dovete dimostrare di saper svolgere il vostro compito di esecutivo, dimostrate solo debolezza, superficialità e approssimazione. Smettetela di usare il tempo sempre al futuro: vedremo, faremo, presenteremo. Un governo deve saper usare il presente. L’emergenza è ora e non domani.