Se Schäuble dice sì, #IODICONO

di MoVimento 5 Stelle Europa

Dopo Angela Merkel, Barack Obama, la JP Morgan e il commissario europeo Pierre Moscovici, oggi un altro “megaburocrate” dice di augurarsi la vittoria del “sì” al referendum: Wolfgang Schäuble. Un personaggio inquietante che è stato definito ayatollah dell’austerità, Nuovo Führer, Cancelliere-ombra, salvatore dell’Euro. Schäuble è un uomo particolare: ogni volta che parla, qualche risparmiatore perde i suoi soldi. Come fa crollare le borse lui, nessun altro mai. Il ministro delle finanze tedesco è l’emblema dell’anacronismo, costantemente fuori dal tempo e dalla storia in ogni sua dichiarazione. È uno dei più alti rappresentanti di quella “generazione di tecnocrati” che non ne hanno azzeccata una da un ventennio a questa parte. In Italia, solo per fare qualche nome di spicco, possiamo citare gli ex presidenti del Consiglio Mario Monti, Romano Prodi e il loro attuale successore, il mai eletto Matteo Renzi.

Questi signori hanno due semplici cose in comune: la prima è una peculiarità, non sono mai dalla parte della ragione. La seconda è un fine, l’indebolimento del potere del popolo. Non ci stupisce dunque il “sì” del ministro tedesco Wolfgang Schäuble (e degli altri come lui), un uomo che ha disperatamente lottato per ridurre gli ellenici alla rovina in nome dei dogmi dell’Euro. Un signore che vorrebbe distruggere il welfare di Paesi come l’Italia per rispettare l’assurdo pareggio di bilancio che il suo collega Mario Monti è riuscito addirittura ad inserire in Costituzione.

Assieme al presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, il falco tedesco è il principale responsabile della catastrofe in cui versa oggi la cosiddetta “Zona Euro”. Germania e Olanda fanno registrare ogni anno abnormi surplus commerciali che costituiscono la principale ragione degli squilibri macroeconomici europei a danno dei Paesi mediterranei. Se tutti ci comportassimo con il loro egoismo, l’Europa non potrebbe esistere così come oggi non esiste la Grecia.

Wolfgang Schäuble è il simbolo di un passato lontano. Un passato nel quale le democrazie erano schiacciate da poteri e interessi di varia natura, nel quale il volere del popolo doveva fare i conti con il ricatto dei potenti. Un tempo in cui la strategia della paura – che oggi si ripropone nella nuova veste della finanza internazionale -, era l’unica via conosciuta per imporre decisioni folli e insensate. Il 4 dicembre gli italiani avranno la grande occasione per ribellarsi a questa miope tecnocrazia (che sta mangiando l’Europa dall’interno) difendendo la loro splendida Costituzione.