I risparmi degli italiani sotto ricatto del governo

di M5S Europa

Fine della giostra. Il Governo sta per avallare una mostruosa operazione sul Monte Paschi Siena. Una cosa mai vista che rappresenta la conseguenza annunciata di due fattori: la mangiatoia e lo sfregio con cui la politica ha trattato e spolpato l’istituto senese e l’assurdità delle regole europee che il PD ha sottoscritto. Se approvata durante l’assemblea dei soci del 24 novembre, entro un paio di settimane da quella data avverrà quella che viene chiamata una “conversione volontaria” in azioni dei bond subordinati di MPS, in poche parole i soldi dei risparmiatori verranno usati per l’aumento di capitale della banca. Si tratta di almeno 2,4 miliardi di Euro di risparmi di persone comuni, probabilmente ignare del rischio al momento dell’acquisto delle obbligazioni e che saranno costrette a sottoscrivere l’operazione, con la minaccia che ogni tipo di opposizione corrisponderebbe a un mastodontico bail-in stile Banca Etruria (ricordiamo però che nel caso delle 4 banche si parlava di 150 milioni di Euro, per MPS si parla di una cifra 16 volte maggiore). Un piano diabolico dove i risparmiatori dovranno decidere come perdere i loro risparmi: o accettare la conversione e trovarsi in mano azioni che sostanzialmente sono carta straccia, o rifiutare e prepararsi alla risoluzione della banca secondo le regole europee. Questo tipo di comportamento politico può essere definito criminale, perpetrato in nome dell’unione bancaria sotto la bandiera della BCE, che sta affossando il sistema degli istituti di credito italiani. Il tutto sarà ulteriormente subordinato alla riuscita dell’aumento di capitale ridotto che sarà lanciato casualmente dopo il referendum del 4 dicembre, oltre che alla vendita al prezzo concordato dei 27 miliardi di Euro di sofferenze. Se tutto andrà come da piani MPS sarà svenduta a speculatori stranieri.

La soluzione proposta dal Movimento 5 Stelle è di svolta politica: nazionalizzazione dell’istituto senese, licenziamento e indagine sui manager e politici che hanno reso possibile un simile disastro. Questa soluzione è l’unica che permetterebbe di proteggere decine di migliaia di risparmiatori truffati, oltre che riportare la più antica banca del mondo sotto il controllo dello Stato, e quindi dei cittadini stessi. Bisognerebbe chiaramente scontrarsi con le assurde regole europee per le banche, firmate da chi oggi le vorrebbe rinnegare (ma solo in facciata): parliamo del PD e di tutti gli attori che hanno permesso l’entrata in funzione della “Banking Union” con i suoi primi 2 pilastri. Ovvero il meccanismo di vigilanza unico (Single Supervisory Mechanism o SSM, presieduto dalla francese Nouy) e il meccanismo di risoluzione che incorpora la procedura del bail-in (Single Resolution Mechanism o SRM, presieduto dalla tedesca Koenig).

Proprio francesi e tedeschi, che tanto vorrebbero bacchettarci sulla scena internazionale, hanno già bypassato le regole europee in passato usando interventi pubblici per salvare il settore bancario e industriale. I costi di una procedura d’infrazione delle regole UE, se mai dovesse arrivare, sarebbero irrisori se paragonati a ciò che ci accingiamo a subire con MPS e a quello che abbiamo già perso col l’applicazione del bail-in. Parliamo di tantissimi risparmi e di miliardi di capitalizzazione di borsa delle banche italiane bruciati, oltre che di una mancanza di fiducia totale in un settore lasciato allo sbando del liberismo sfrenato. Un Governo serio e non ricattabile non fingerebbe di battere i pugni sul tavolo in sede europea come sta facendo col teatrino di questi giorni. Il suo compito sarebbe chiaro, difendere i suoi cittadini come recita la Costituzione. La stessa Costituzione che oggi Renzi vorrebbe cambiare sotto dettatura dei poteri forti, signori del nulla a cui l’esecutivo è costantemente chinato anteponendo gli interessi di chi vuole la distruzione dell’Italia a quelli dei suoi cittadini.