Altri 450 milioni per Pedemontana, un disastro economico e ambientale

di Gianmarco Corbetta – Portavoce Regionale del M5S Lombardia

Altri 450 milioni di denaro pubblico in arrivo da Regione Lombardia a garanzia delle banche per proseguire i lavori e salvare dal fallimento una Pedemontana più morta che viva. La furia asfaltatrice di Roberto Maroni non conosce tregua: sono anni che inutilmente batte cassa a Roma e a Bruxelles eppure non ha ancora capito che fermare l’opera è l’unica soluzione ragionevole. Davvero non si capisce perché debbano essere i cittadini lombardi, con i loro soldi, a garantire il completamento di un’autostrada inutile e devastante per il territorio. Una tale scelta sarebbe totalmente in contrasto con il principio del project financing su cui si basa la realizzazione di Pedemontana.

In una Paese normale il project financing dovrebbe reggersi con le proprie gambe grazie ai privati che finanziano l’opera e conseguentemente incassano i ricavi dei pedaggi. Peccato che il traffico e i conseguenti incassi di Pedemontana siano molto più bassi rispetto alle stime esagerate su cui era stato costruito il piano economico finanziario! Di conseguenza le banche non mettono soldi per non rischiare perdite enormi! Ma allora, se le banche hanno capito la fregatura e – logicamente – non investono, perché dovrebbe farlo Regione Lombardia con i soldi dei cittadini? Perché i cittadini dovrebbero offrire una garanzia gli investimenti delle banche in un progetto che è chiaramente fallimentare? E’ un evidente controsenso!

Se investire in Pedemontana è un pessimo affare, offrire una garanzia per attirare gli investitori lo è doppiamente perché gli investitori parteciperanno agli utili mentre chi offre una garanzia non ci guadagnerà niente: potrà soltanto perderla! Privatizzare gli utili lasciando al pubblico le perdite è una soluzione che abbiamo già visto troppe volte ed è quasi comico che a tentare di rifilarcela sia lo stesso Maroni, sedicente paladino del buongoverno e dell’efficienza lombarda!

Pedemontana è un colossale disastro economico e ambientale da fermare al più presto per evitare danni peggiori, Maroni se ne faccia una ragione e si concentri invece sui reali bisogni dell’economia lombarda e delle migliaia di piccole e medie imprese della nostra regione! Insomma non sono bastati i 1200 milioni di finanziamento statale a fondo perduto, non sono bastati i 350 milioni di ulteriore defiscalizzazione (la cui legittimità è ancora in fase di verifica da parte dell’UE), ora si prospettano altri 450 milioni sottratti alle reali esigenze dei cittadini lombardi (trasporto pubblico, sanità, sostegno alle imprese e al lavoro).

Tutto ciò è semplicemente vergognoso e inaccettabile. Verificheremo scrupolosamente la legittimità giuridica dell’operazione: con i soldi dei cittadini non si scherza!