Sanitopoli lombarda, il MoVimento non molla

di Stefano Buffagni – Portavoce Regionale del M5S Lombardia

La corruzione in Lombardia danneggia la sanità pubblica. I politici lombardi giocano coi soldi dei cittadini come fossero quelli del Monopoli, e derubano il sistema sanitario regionale delle sue risorse. Il sistema privatistico concepito da Formigoni, e portato avanti da Maroni, sottrae milioni di euro alle cure dei malati lombardi. Pensate a Mario Mantovani, ex assessore alla Sanità lombarda, arrestato perché accusato di turbativa d’asta e corruzione nel settore sanitario, o all’ex Presidente della Commissione Sanità della Regione Fabio Rizzi, arrestato lo scorso febbraio per aver favorito, in cambio di tangenti, l’imprenditrice Maria Paola Canegrati e il suo gruppo, specializzato in servizi e forniture dentistiche. Grazie ai cosiddetti “appalti cappottino” (bandi preparati su misura per far vincere una certa azienda) il gruppo di imprese si è insediato negli ospedali di mezza Lombardia, e in cambio venivano versati centinaia di migliaia di euro a politici e funzionari, fra cui anche Rizzi, beccato con i soldi nel congelatore. Il tutto a scapito della qualità dei servizi erogati ai cittadini; risparmiavano su tutto, dallo stipendio di dentisti e operatori sanitari ai materiali utilizzati per impianti e protesi. Quello che ci chiediamo è: com’è possibile che i dirigenti delle aziende ospedaliere coinvolte in questi scandali siano ancora al loro posto e abbiano ricevuto anche premi aziendali? Non dovrebbero restituirli? E’ evidente che i controllori incaricati di sorvegliare la regolarità degli appalti negli ospedali lombardi hanno fallito. Serve competenza e forza per non girarsi dall’altra parte davanti alla corruzione. Tant’è che è bastato un revisore onesto Giovanna Ceribelli, all’epoca componente del collegio sindacale dell’ospedale di Vimercate, per scoprire questo giro di tangenti milionario! Per questo motivo, oggi più che mai, c’è bisogno del nostro lavoro, ed è per questo che stiamo verificando cosa è veramente accaduto ai cittadini in cura e ai loro soldi. Abbiamo fatto partire delle verifiche sulle prestazioni perché è necessario quantificare i danni e risarcire i cittadini! Dalle nostre ultime ricerche risulta inoltre che molte prestazioni venivano gonfiate con visite e interventi inutili, e che spesso per una sola prestazione erogata al cittadino è stata emessa più di una fattura. Ad esempio abbiamo trovato un’operazione di estrazione di un dente da latte corredata da sette visite, una devitalizzazione e altri interventi privi di qualsiasi senso e utilità. E per prestazioni di questo tipo, palesemente gonfiate, sono state fatte due fatture differenti da due diversi ambulatori. E’ chiaro che una delle due fatture è stata pagata dal cittadino, ma una domanda sorge spontanea: chi ha pagato la seconda? Le doppie fatture trovate nell’ambito di questa indagine sono veramente tante, e sfido qualsiasi commercialista, in un caso analogo di doppia fatturazione, a non pensare all’ipotesi di riciclaggio di denaro. Noi vogliamo capire chi ha pagato per le fatture in più; perché o è stata perpetrata un’ulteriore frode ai danni dei cittadini, oppure i soldi li ha messi qualcun altro. Noi vogliamo sapere chi, come, ma sopratutto… perché! Un’idea l’abbiamo, e continueremo a scavare, poiché i soldi della corruzione sono soldi sottratti ai malati e al servizio sanitario: per noi tutto questo é inaccettabile.