La matematica delle #epurazioniPd in Rai

di Carlo Freccero, membro del Consiglio di Amministrazione della RAI

“La questione che si pone oggi dopo la decisione del Cda (su suggerimento del Presidente della Rai e di Campo dell’Orto, direttore generale) di cambiare alcuni giornalisti bisogna inquadrarla in un contesto ben preciso.
Oggi la Berlinguer che è l’ultimo momento di un telegiornale che parte addirittura da Curzi, lontani dagli anni 80 che era in qualche modo un formato un po’ particolare di giornalismo di telegiornale che si chiama in gergo “esplicativo – interpretativo“.

VIDEO L’intervista integrale a Carlo Freccero

Questo modello che in qualche modo cerca di avere un punto di vista originale, diverso dagli altri, dal pensiero unico, viene fatto fuori. Questo è il dato di fatto. E perché viene fatto fuori? Il motivo è molto preciso. Siamo già in clima pre elettorale per il referendum costituzionale, che è un tema capitale. Bene, cosa è avvenuto? Il 3 agosto l’Agcom fa una verifica nei telegiornali nazionali dal 16 giugno al 15 luglio 2016 sul referendum costituzionale e scopre che il Tg 1 ha un 36,9% dedicato al “No” mentre il 60,9% al “Si“. Il direttore di questo telegiornale (Mario Orfeo, ndr) è confermatissimo, mentre la Berlinguer che ha dati molto più oggettivi, ovvero, ha il “No” al 39,8% e ha il “Si” al 39,9% è stata cancellata.
Io non voglio fare propaganda. Voglio essere matematico, perché la TV è matematica. Capite subito da questo dato che c’è un elemento di disordine. Non solo, Masi (direttore del Tg2 epurato, ndr) ha la stessa situazione, 49,9% sul “No“, 49,7% sul “Si“. Bene, anche Masi viene fatto fuori. Il motivo è, queste nomine vengono fatte perché in qualche modo c’è una preparazione al referendum, perché Renzi teme di perdere il referendum (lo perderà).

L’altra domanda che viene fatta è se l’Ad ed il Presidente sono molto fedeli a Renzi perché in qualche modo li premia anche a livello di stipendio. La cosa degli stipendi ha dimostrato che nella Rai del passato chi era molto obbediente veniva premiato. Renzi non è più il principe assoluto come avete capito: il suo potere si sta disgregando. È chiaro che chiama d’accordo tutti quanti perché vuole assolutamente che ci sia una Rai su alcuni temi molto fedele. Vi racconto una cosa che ho detto in Consiglio di amministrazione: “Caro Campo Dell’Orto, sappi una cosa, che tu fra 3 mesi, se perde il referendum Renzi, sarai licenziato e pagherai i conti per tutti quanti. Sappi che lui, Renzi è una persona cattiva.
L’aggettivo buono e cattivo, me lo ha insegnato mia madre, si usano perché lui è cattivo. Lo vedi subito. Renzi è cattivo, proprio vendicativo e lavora sui clan. Non ha empatia. Una cosa che mi colpisce molto. Ha empatia comunicativa, ma non ha empatia umana. È una differenza enorme.
Pensate ogniqualvolta Renzi dice che la situazione economica va bene, il che è falso, vi dice: “guardate che abbiamo conquistato 500 mila posti di lavoro“. Pensa le persone che non riescono a trovare lavoro e che di fronte a queste cifre si sentono ancora più umiliate, ancora più offese, ancora più disperate per cui aumenta il loro fallimento morale,ecc, pensa che cattiveria è. Ecco come si usa anche a livello psicologico la propaganda.
In che modo dovrebbero essere scelti i direttori di rete? Io mi rifaccio a quello che ho detto ieri in Consiglio di amministrazione, secondo uno schema che è stato già stabilito il 12 febbraio 2015 in cui attraverso, in qualche modo, come si fa anche in Francia, poi il potere politico interviene. Non ci sono modi oggettivi, ma attraverso i curriculum, attraverso delle presentazioni di fronte ad una commissione che esamina, si presenta un progetto e si valuta. Bisogna almeno in qualche modo cercare di perimetrare sempre l’arroganza del potere. È possibile con delle pratiche, con dei protocolli che impediscono che il potere abbia dei capricci e in qualche modo decida secondo la sua volontà cieca ed assurda.
Il potere sull’informazione invece è totale. Ecco perché credo che sia fondamentale la battaglia sull’informazione. Il vero problema è che occorre lavorare non solamente nella informazione della TV, ma su tutti i modelli, su tutti i media perché è importante il sistema integrato. Pensate ai giornali, ai quotidiani che informazione mainstream hanno. Bisogna lavorare naturalmente sulla Rete perché li c’è una forte propaganda e anche sulla tv. Capite benissimo che lavoro grosso bisogna fare. Sono appunti di riflessione fatti con un po’ di stanchezza, ma spero con un po’ di chiarezza e per farci coraggio e per dire alla fine, stai tranquillo che non ci sarà sempre la sconfitta, potrebbe esserci anche la vittoria. Grazie.