A chi conviene un Sud arretrato?

Il governo Renzi ha abbandonato il Sud Italia. La Commissione europea quest’anno ha finanziato 12 opere infrastrutturali nel nostro Paese e nessuna di queste si trova dove servono di più e cioè nel Sud Italia. La lista di queste opere è stata inviata dal governo Renzi, che evidentemente non ha a cuore gli interessi e lo sviluppo della parte più povera e arretrata del Paese.

di Daniela Aiuto

Il disastro ferroviario di Andria è stata solo l’ultima spia. Le cronache dei giornali si occupano già di altro. Oggi si cercano i responsabili diretti, ma poco o nulla si dice sulle cause che stanno a monte di una arretratezza atavica delle infrastrutture del mezzogiorno. Si è parlato molto del finanziamento europeo di 180 milioni di euro per il raddoppio e l’ammodernamento della linea in questione; finanziamento che da tre anni aspettava l’attuazione e che era stato utilizzato solo per il 2%.

L’Italia fatica ad ottenere i finanziamenti europei. Siamo tra gli ultimi ad accaparrarsi i fondi che provengono dalle tasse che anche i cittadini italiani pagano. Diventa poi quasi assurdo dover accettare che sia lo stesso Stato italiano a non chiedere nulla per il Mezzogiorno per colmare il suo storico gap infrastrutturale. Sì, perché il CEF (Connecting Europe Facility), lo strumento con cui la Commissione europea finanzia le infrastrutture all’interno dell’Unione, ogni anno mette a disposizione milioni di euro per finanziare opere su precisa richiesta degli Stati membri. Per quest’anno, solo 12 opere in Italia saranno finanziate dal CEF e tra queste, indovinate quante si trovano nel Sud Italia? ZERO!

Proprio per questo ho inviato una interrogazione alla Commissione europea per chiedere una spiegazione di queste scelte che escludono completamente le aree geografiche che invece hanno più bisogno di investimenti per le infrastrutture. La risposta della Commissione l’immagino già, ma voglio proprio vederla messa “nero su bianco“, perché tutti gli italiani devono sapere la verità, ossia che è diretta responsabilità del nostro Governo se il Sud continua a essere il fanalino di coda non solo dell’Italia, ma dell’intera Unione europea!

Per maggiori approfondimenti, ecco il testo del CEF Transport Calls for Proposals 2015 dedicato all’Italia.