L’ufficio del Sindaco di Abano è il carcere di Padova #AlfanoSvegliati

di Jacopo Berti (consigliere regionale padovano del M5S) e Massimo Zambolin (consigliere comunale di Abano Terme del M5S)

Questo alle nostre spalle è il carcere di Padova. Ma da qualche giorno è anche l’ufficio del sindaco di Abano Terme, Luca Claudio. Sì, avete capito bene: il Sindaco di Abano, arrestato per tangenti a poche ore dalla sua elezione, continua a governare da qui. Ha nominato la Giunta e dà istruzioni a tutti. Non è un film di mafia, è ciò che sta accadendo in queste ore nella provincia di Padova nell’indifferenza del Ministero dell’Interno e del suo titolare Alfano.

La Tangentopoli delle Terme
Secondo l’accusa, dal 2008 ad oggi Luca Claudio e i suoi complici avrebbero gestito 20 milioni di euro per l’aggiudicazione di lavori per verde pubblico, illuminazione, riqualificazione e concessioni edilizie residenziali. Stando a quanto ricostruito dalla Guardia di finanza sembra che Luca Claudio abbia organizzato un sistema di tangenti pari al 15 per cento di ogni appalto (quello per l’illuminazione è pari a 15 milioni) che veniva pagato sia in contanti per cifre più piccole, che attraverso false fatturazioni a una società (la Sls srl) a lui riconducibile. Dieci anni di affidamenti che riguarderebbero anche i settori dell’edilizia, da quella scolastica alla manutenzione. Sotto la lente della Finanza ci sono tutti gli appalti assegnati ad Abano e Montegrotto (il comune dove Claudio ha ricoperto il ruolo di sindaco per due mandati dal 2001 al 2011) dal 2008 in poi.

Omertà e corruzione diffusi ad Abano Terme
Il giudice dopo i primi interrogatori ha descritto così il quadro di Abano Terme: nessuna ribellione all’illegalità, chi sapeva non denunciava e non si stupiva. Gli imprenditori pagavano in silenzio le tangenti, mentre i dipendenti comunali che sapevano tutto si sono trincerati dietro un silenzio omertoso. Questo è il clima di disonestà e terrore creato dal “Sistema Claudio

Il Consiglio non decade
I consiglieri di Luca Claudio, coerentemente con la vigliaccheria della classe politica corrotta che rappresentano e tutelano, hanno presentato dimissioni singole, per impedire alla Giunta di decadere. Se si fossero dimessi contemporaneamente almeno in 9, sarebbe stato diverso. Ma non l’hanno fatto.
Chiediamo l’intervento del Governo per risolvere senza mezze misure questa situazione. Al momento invece sembra prevalere la tutela di chi resta incollato alla poltrona.

Elezioni subito ed onestà per Abano
Questa situazione vergognosa deve finire immediatamente! Il Governo deve intervenire sciogliendo il Consiglio di Abano Terme e vogliamo che sia ridata la parola ai cittadini.
Chiediamo elezioni subito. Abano ha bisogno di una nuova speranza, di essere liberata dal malaffare. Abano ha bisogno di onestà!