251 liste 5 Stelle, il 5 giugno #IoVotoOnesto

Il 5 giugno 2016 si vota in 1.368 comuni, quasi 13,5 milioni di italiani sono chiamati al voto per decidere chi amministrerà le loro città. Il MoVimento 5 Stelle presenterà le sue liste in 251 comuni (guarda tutto l’elenco), tra i quali otto capoluoghi di Regione (Bologna, Bolzano, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste) e dieci capoluoghi di provincia (Benevento, Brindisi, Carbonia, Cosenza, Crotone, Grosseto, Novara, Olbia, Pordenone, Savona). Alla tornata precedente, nel 2011, avevamo presentato 78 liste su 1.343 città al voto, quest’anno 251 su 1368: siamo triplicati nel giro di 5 anni. Il virus dell’onestà si sta diffondendo lento, ma inesorabile. E gli effetti sono tangibili. Chi si ricorda più i Casini, i Mastella, i Cuffaro, i Dell’Utri? Sembra passato un secolo, ma è appena un lustro. Tra cinque anni chi si ricorderà dei Renzie, dei Verdini, degli Alfano, dei Berlusconi? E’ solo questione di tempo e loro lo sanno. Cercano di fermarci in tutti i modi possibili. Con le infamie quotidiane sui media di regime, eleggendo due volte lo stesso presidente della Repubblica, cambiando la legge elettorale, stravolgendo la Costituzione, indicendo le elezioni comunali in mezzo al ponte del 2 giugno (il Bomba suggerirà di non votare come ha fatto per il referendum sulle trivelle?). Non hanno ottenuto risultato alcuno. Non abbiamo mollato e siamo qui, più determinati che mai a porre fine ai sorprusi dei partiti.
Le città italiane vengono da anni di gestione disastrosa. Ricoperte di rifiuti, soffocate dallo smog, sommerse dai debiti, intrappolate nel traffico, senza nessuna attrativa internazionale se non con poche eccezioni dovute all’impegno di cittadini attivi e spesso osteggiati dai politicanti di tutti i colori. La gestione allegra delle partecipate e dei bilanci comunali a fini privati o partitici sono il primo cancro da debellare. Il sindaco piddino arrestato di Lodi, braccio destro del vicesegretario Guerini, non è che l’ultimo esempio di un’epopea immorale che continua da anni.
I comuni erano il simbolo del rinascimento italiano, oggi sono l’emblema dello stato di decomposizione dei partiti incapaci di esprimere una classe dirigente onesta e al servizio dei cittadini.
I partiti stanno affondando. Il 5 giugno si vota per cambiare rotta a partire dalla tua città. Non più partiti corrotti, ma cittadini per bene dentro le istituzioni. Sù la testa! L’onestà non è più un miraggio. Il 5 giugno #IoVotoOnesto.

Fai una donazione a Rousseau: http://bep.pe/SostieniRousseau e poi annuncialo su Twitter con l’hashtag #IoSostengoRousseau