La supercazzola sugli scontrini del Bomba

È la tredicesima fatica di Ercole, una vera e propria missione impossibile: poter visionare gli scontrini del Bomba quando era sindaco di Firenze e sapere quanti soldi ha usato per le sue spese. Le consigliere del M5S Arianna Xekalos e Silvia Noferi hanno fatto una nuova richiesta di accesso agli atti. Ecco a voi la risposta del Comune di Firenze, un raro esempio di “supercazzola” scritta in uno pseudo-legalese chiaramente incomprensibile per qualsiasi cittadino. Questa è la trasparenza secondo il Bomba e il suo valvassino Nardella: quattro pagine che abbiamo dovuto affidare ad uno staff legale per una traduzione in lingua italiana.

La lettera dice sostanzialmente questo:

a) Scontrini. Il Comune, dopo la sentenza del Tar, non può negarceli, così chiarisce che è stato tutto catalogato ma non è il caso di consegnarli tutti. Bisogna fissare un appuntamento per capire quando potranno essere presi alcuni scontrini. Quali? Ovviamente, soltanto quelli relativi a Nardella. Per quelli del Bomba, se ne parla più avanti. Rinvii dopo rinvii.

b) Cedolini degli stipendi. Avevamo richiesto una copia delle buste paga del Bomba e di Nardella per poter ricavare i rimborsi spese. Il Comune risponde che non può fornirci i cedolini perché sono coperti dalla privacy. Sì, il Bomba e Nardella pensano che il cedolino dello stipendio e dei rimborsi spese pagate da tutti i cittadini sia un “dato personale”.

Appare evidente il tentativo di prendere tempo, di fare, in qualche modo, ostruzionismo. E dire che parliamo dello stesso segretario del Pd che proprio a causa degli “scontrini” ha fatto cadere Ignazio Marino, non per la sua evidente incapacità politica dimostrata col caso Mafia-capitale.
La consegna degli “scontrini” da parte del comune di Firenze è un atto dovuto ai cittadini che sono i veri datori di lavoro dei politici. Così come per i cedolini degli stipendi. Cosa c’entra la privacy? Vogliamo sapere quanto soldi vi siete intascati a titolo di rimborso spese, non dove abitate.

Le consigliere comunali del M5S, dopo un primo appuntamento originariamente fissato per il 26 maggio, saltato per via del crollo degli argini dell’Arno, domani saranno a palazzo Vecchio per ritirare i primi scontrini messi a disposizione: non usciranno però da quegli uffici senza un calendario prefissato che, nell’arco di 30 giorni, porti alla consegna di tutti gli scontrini. Tra l’altro, nella lettera del Comune di Firenze emerge una notizia. Il Comune sostiene che gli scontrini richiesti dalle consigliere del M5S non sono quelli consegnati alla Corte dei Conti per le indagini sulle spese di Renzi (inchiesta poi archiviata). Ma perché il Comune non ha consegnato tutti gli scontrini alla Corte dei Conti?

Il M5S andrà in fondo anche a questa storia. Il premier ha qualcosa da nascondere? Nel frattempo, tutti i cittadini sanno cosa accade quando un candidato PD diventa sindaco: entra nel Comune, spende i soldi pubblici e nega il diritto di accesso ai cittadini!