Chiuderemo l’area a caldo della Ferriera di Servola

Paolo Menis, candidato Sindaco di Trieste:

“lo diciamo da tanto tempo: fermare il problema dell’inquinamento derivante dalla ferriera di Servola è possibile. Dobbiamo farlo e abbiamo anche l’occasione per coniugare la possibilità di mantenere i livelli occupazionali investendo nella formazione dei lavoratori, che andranno a lavorare nel nuovo laminatoio e nella banchina. Dobbiamo farlo, dobbiamo restare tutti uniti come hanno detto gli organizzatori della manifestazione, dobbiamo farlo, dobbiamo però cambiare politica, dobbiamo cambiare il governo di questa città”.

Luigi Di Maio:

“Io ho trovato una situazione allucinante. Sono stato nel quartiere di Servola un anno e mezzo fa a casa di una signora che chiude le finestre alle 8 di mattina e non può più aprirle a causa della polvere che viene dalla ferriera, a causa dei rumori assordanti che vengono dalla ferriera. Una situazione novecentesca in cui la città di Trieste addirittura chiude i parchi ma non chiude l’area a caldo della ferriera che in questo momento sta inquinando non un quartiere ma un’intera città. Non è più il tempo in cui bisogna scegliere tra diritto alla salute e diritto al lavoro, si possono fare entrambe le cose e qui le soluzioni ci sono: basterebbe un Sindaco che applicasse delle ordinanze e iniziasse a chiedere la chiusura progressiva in 12 mesi dell’area a caldo. Intanto è già prevista l’azione di ammodernamento dell’impianto con una banchina al porto, con un impianto a freddo di laminazione che darebbe gli stessi posti di lavoro, quindi non si perderebbero posti di lavoro. E’ allucinante il fatto che invece in questa città ci sia un partito, sempre il solito, il Partito Democratico che al governo regionale, al governo comunale, al governo centrale protegge la pigrizia e la non volontà dell’imprenditore di fare questi investimenti e di cambiare questo sistema di produzione. La politica dovrebbe proteggere il diritto alla salute dei cittadini, coniugarlo col diritto al lavoro. Non siamo più nel 900, siamo nel 2016 e queste cose si possono fare. Serve un nuovo Rinascimento nelle città e come diceva il comitato che ha organizzato questa manifestazione oggi: “iniziamo a punire chi non ci ha mai tutelato” e poi iniziamo a farlo dalle elezioni amministrative del 5 giugno”.

Stefano Patuanelli Portavoce comunale M5S Trieste:

“Il M5S crede che la scelta della chiusura dell’area a caldo sia una scelta politica che il M5S farà assieme ai cittadini di questa città. Oggi la manifestazione ha dimostrato che questa scelta è possibile e che è la scelta che i cittadini vogliono. Non si può pensare ancora a guardare il dato del benzo(a)pirene se c’è stata una crescita o una discesa dello 0,5%. La scelta è politica e deve essere fatta dal Sindaco con la città al suo fianco, e il Sindaco deve essere al fianco dei suoi cittadini. Qui è in gioco il futuro di questa città che non può passare per uno stabilimento che trasforma il carbone in ghisa. Questo non è il futuro della città. Il futuro è altro e il M5S sarà a fianco dei cittadini, del comitato 5 dicembre e di tutti i cittadini che vogliono la chiusura dell’area a caldo”.