La banca di Pd e Lega frega i risparmiatori di Bolzano

di Riccardo Fraccaro

La commistione tra politica e affari fa parte del nostro tessuto economico e sociale: le banche finanziano e controllano i partiti che approvano leggi per tutelarle e sono dentro i loro consigli di amministrazione, in un intreccio sempre più inestricabile a danno dei cittadini. Il M5S ha scoperto un nuovo scandalo: la vicenda Sparkasse, la cassa di risparmio di Bolzano, in cui sono coinvolti i partiti locali, uomini del Pd e anche la Lega.

L’istituto ha accumulato perdite astronomiche pari a 648 milioni di euro secondo gli ispettori di Bankitalia, a causa della gestione scellerata del credito da parte dei dirigenti. Bankitalia ha rilevato carenze nei controlli, omesse comunicazioni e mancato rispetto dei profili di rischio sanzionando per centinaia di migliaia di euro gli amministratori della banca.
Una banca controllata da una Fondazione in cui siedono soci in quota ai partiti, in particolare il Pd e la formazione locale Svp, che concedono prestiti di favore secondo logiche familistiche e clientelari in uno scandaloso conflitto di interessi che ha generato un cratere di perdite.

La banca ha scaricato il disastro sui 20mila piccoli azionisti, tagliando il valore dei titoli posseduti addirittura del 36%. L’inchiesta su questa vicenda viene aperta dal procuratore Guido Rispoli, che però è socio della stessa fondazione Cassa di risparmio, e vede la misteriosa sparizione di documenti in seguito ad una perquisizione nei confronti di un dirigente dell’istituto. E’ stato il M5S ha chiedere con forza al procuratore di farsi da parte e Rispoli ha dovuto ammettere la necessità di lasciare le indagini. Ora come neocandidato dell’Organo di indirizzo di Sparkasse, viene fatto il nome dell’imprenditore Dalle Nogare vicino al centrosinistra sotto processo con l’accusa di corruzione e indagato per abuso d’ufficio.

Solo il M5S, dopo anni di connivenze e omertà totali, ha avuto il coraggio di portare nelle istituzioni questo scandalo emblematico del legame malsano tra politica e banche, che si spalleggiano a vicenda per difendere un sistema di potere feudale, marcio e deleterio.
Abbiamo presentato un’interrogazione su questa vicenda, e non intendiamo arretrare di un solo millimetro: non possono essere sempre i risparmiatori a pagare, ora sono i partiti che devono assumersi le proprie responsabilità. Loro difendono le banche, noi siamo dalla parte dei cittadini.