I dati INPS dimostrano il fallimento del jobs act #JobsActFail

di Nunzia Catalfo

La bolla del lavoro sta scoppiando! I dati pubblicati dall’INPS confermano il recente allarme della Corte dei Conti (pp. 45-46 del rapporto) e il fallimento delle politiche del lavoro di questo Governo e avallano la tesi che il MoVimento 5 Stelle sostiene da tempo: il lieve incremento dell’occupazione in Italia è stato drogato dagli sgravi fiscali previsti per le assunzioni a tempo indeterminato.
I dati rivelano un fortissimo calo delle assunzioni a tempo indeterminato nel mese di gennaio 2016 rispetto al gennaio 2015. In particolare il calo è stato del 39,5% essendo state le assunzioni solo 106.697, senza considerare le cessazioni, e tenendo conto che gran parte delle citate assunzioni sono semplici trasformazioni, come già abbiamo ampiamente denunciato riguardo i dati del 2015.

VIDEO Nunzia Catalfo: il governo sul lavoro ha fallito!

Dati ancora più preoccupanti se consideriamo le nuove assunzioni sottraendo da esse le cessazioni (posti di lavoro netti). Dai 90.051 nuovi posti di lavoro del gennaio 2015, infatti, siamo passati ai 37.719 del gennaio di quest’anno. Il calo è addirittura del 58%.
Passiamo ad un dato ancora più interessante. Se si guarda alla percentuale dei nuovi rapporti a tempo indeterminato sul totale dei rapporti di lavoro attivati si notano chiaramente gli effetti passeggeri della decontribuzione. Infatti, mentre a dicembre 2015, quando la decontribuzione piena (8.060 euro annui per lavoratore) era in vigore per l’ultimo mese, le assunzioni a tempo indeterminato salgono al 66,4% del totale, a gennaio di quest’anno, con la decontribuzione scesa al 40% (3.250 euro annui), i contratti “stabili” sul totale scendono al 34,3%, tornando ai livelli pre-decontribuzione. La bolla si è sgonfiata!
Non dimentichiamo, infine, un altro dato che ci fa capire la crescente precarietà del lavoro, in un contesto generale di alta disoccupazione e di bassa partecipazione al mondo del lavoro. Si tratta dei voucher, ovvero dei mezzi di pagamento per lavori occasionali e discontinui non regolamentati con i classici contratti. L’ultima frontiera della precarietà. I dati in merito sono disastrosi. Nel gennaio 2015 i voucher utilizzati sono stati 6.765.427, mentre nel gennaio di quest’anno sono stati 9.227.589, con un incremento netto di 2.462.162. Se poi andiamo indietro fino al gennaio 2014, i voucher utilizzati erano solo 4.001.693. Meno della metà di quelli di quest’anno.
Come dimostra, infine, il dato sull’inflazione, negativa a febbraio, il 2016 sarà un anno molto difficile per il mondo del lavoro e per l’economia in generale. Come abbiamo sempre detto la misera crescita del 2015 non dipende dal Governo, ma da fattori esterni che pian piano vanno declinando. Le menzogne del Governo cominciano ad essere smascherate anche dai dati reali.