#FuoriVerdiniDalSenato

Denis Verdini, l’ex coordinatore di Forza Italia ora accolto dal Pd, è l’ultimo arrivato nella grande famiglia dei condannati che siedono nel Parlamento italiano. Per decenza dovrebbe dimettersi il prima possibile. Le istituzioni continuano a essere infangate da questi personaggi utili solo per tenere in piedi un governo che non ha nessuna legittimazione popolare. Per entrare al Senato serve la cravatta, la fedina penale pulita invece è un optional. La legge popolare per il Parlamento Pulito è stata snobbata per anni dal Senato, se fosse stata discussa e approvata già oggi a Verdini sarebbe stato impedito l’accesso a Palazzo Madama: sarebbe stato un bel giorno.
Il Tribunale di Roma ha condannato Verdini a due anni di reclusione (con pena sospesa) per concorso in corruzione nella vicenda sull’appalto per la Scuola Marescialli di Firenze, la stessa che portò alla condanna di gente come l’ex presidente del Consiglio superiore per i lavori pubblici, Angelo Balducci, e l’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, quello che la notte del terremoto a L’Aquila se la rideva allegramente.
La condanna di appena due anni, se confermata nei successivi gradi di giudizio, gli eviterebbe solo per un giorno la decadenza da parlamentare, prevista dalla legge Severino. Il reato però si prescriverà entro l’estate. Gli restano ancora 4 processi, tra cui quello per bancarotta fraudolenta per la gestione del Credito cooperativo fiorentino, ma intanto per questa volta la farà franca. In un Paese normale, un condannato e plurindagato come Verdini sarebbe già fuori dal Parlamento, in Italia invece può comodamente restare attaccato alla sua poltrona da senatore e da lì continuare la sua allenza con il Bomba (che senza di lui scomparirebbe) per contribuire allo sfascio del Paese.
L’ebetino – che in quanto segretario piddino ha una certa dimestichezza con indagati e condannaticon Verdini ci ha persino riscritto la Costituzione, sfregiandola, elevando un corruttore conclamato al rango di Padre Costituente. Con buona pace di Calamandrei.
Durante l’esame di quella che chiamano riforma, il M5S si è battuto con forza perchè in Costituzione venisse inserito un principio semplice ma fondamentale: i condannati devono rimanere fuori dal Parlamento. Renzi, Verdini e tutta la casta dei disonesti non solo hanno bocciato le proposte per un Parlamento pulito, ma per non rischiare hanno anche dato l’immunità ai futuri consiglieri regionali e ai sindaci che entreranno nel nuovo Senato.
Verdini e quelli come lui vanno mandati a casa subito, le istituzioni sono dei cittadini e non di ladri, evasori e corruttori. #FuoriVerdiniDalSenato! Subito! Chiedetelo anche voi con un messaggio su Twitter.