La fine di #VenetoBanca

immagine: il sì dei soci per la trasformazione di Veneto Banca in SPA

“La vittoria del Sì alla trasformazione di Veneto Banca in Spa è la vittoria del terrorismo delle banche.
Noi eravamo lì, ed oltre alle storie di migliaia di piccoli azionisti che hanno perso quasi tutti i risparmi di una vita, abbiamo sentito anche alcune confessioni di chi per anni è stato dall’altra parte dello sportello.

Fare leva sulla paura per fregare gli azionisti
Un ex dirigente di Veneto Banca ci ha rivelato che durante i corsi di formazione sulle tecniche di vendita che venivano fatti agli agenti che dovevano piazzare queste azioni, veniva insegnata a tutti la ‘Teoria del prospetto‘ o ‘Avversione alla perdita‘. E’ una teoria che fa parte della psicologia cognitiva, quella scienza che studia il modo in cui prendiamo le decisioni. Il quale spesso è irrazionale. E’ stato dimostrato infatti che la paura di perdere una determinata somma di denaro provoca in noi un dispiacere che è forte circa il doppio rispetto al piacere di guadagnare la stessa cifra. Per il nostro cervello è meglio NON perdere 50 euro che guadagnarne 100. E’ lo stesso processo che scatta nel gioco d’azzardo e che porta al meccanismo: più perdi, più giochi per recuperare. Speri che questa sarà la volta buona. Il pensiero di ciò che hai perso ti spinge irrazionalmente a continuare a ripetere l’errore. Il fatto che una perdita ci coinvolga più di un’opportunità è probabilmente collegato a una sorta di istinto di sopravvivenza, ma nel mondo dei numeri e della finanza non si dovrebbe agire sull’emotività, come dei primitivi. Al contrario si dovrebbero promuovere scelte razionali. Ma questo, i disonesti pirati in giacca e cravatta della finanza che specula sui risparmi dei cittadini onesti non lo faranno mai. Loro sulla nostra irrazionalità ci guadagnano.

VIDEO 150 milioni dei veneti fregati con i derivati

Lo schema di Veneto Banca
Lo schema costruito su questa leva psicologia funziona dunque così: io banca creo volontariamente una perdita. Quando sei disperato vengo da te e ti dico “guarda io sono una banca vicina al territorio, conosco bene la situazione: possiamo recuperare, dammi fiducia, ridammi i tuoi soldi e vedrai che questa volta andrà bene“. E l’azionista, anzi, il giocatore d’azzardo, continua a scommettere. “Per recuperare” dice.
E’ per questo che diciamo che con quel Sì ha vinto il terrore. Un’operazione fatta attraverso i media e di persona, con falsità circa il futuro dei soldi degli azionisti in caso di vittoria del No alla trasformazione. Anche la Bce ci ha messo del suo. Ovvio, dato che è di proprietà delle stesse banche che vogliono comprare Veneto Banca.

L’inizio della fine
Il nuovo direttore generale Cristiano Carrus è la lineare continuazione dell’ex Vicenzo Consoli. Lo dimostrano le frasi ad effetto pronunciate ieri, del tipo: “Questo può essere l’ultimo giorno di Veneto Banca o il primo giorno della nuova Veneto Banca.” E giù applausi.
In realtà ieri è non stato l’inizio della “nuova Veneto Banca“, ma l’inizio della sua fine. Con la trasformazione in Spa la banca diventa contendibile: poiché ha rinunciato allo scudo anti-scalata (tetto del 5% per i diritti di voto) potrà essere – e lo sarà – vittima dei predatori.
Assisteremo con l’aumento di capitale alla diluizione di tutti i piccoli azionisti, che scompariranno. La banca sarà pienamente controllata dai grandi investitori (es.: altre banche e fondi). Il territorio in questo modo perderà di fatto la sua sovranità che verrà portata in qualche paradiso fiscale o in qualche ufficio londinese. Questa brutta storia ci dà un motivo in più per continuare a lottare contro questo sistema speculativo delle banche e dovrebbe spingere tutti noi ad informare contro la strategia del terrore usata da questi sciacalli.” Jacopo Berti, Capogruppo M5S Regione Veneto