Come è nato e chi alimenta il terrorismo #ISIS

“Dopo i tragici fatti di Parigi abbiamo assistito a una valanga di reazioni e informazioni sul terrorismo. Ebbene, cos’è il TERRORISMO? Ma soprattutto: cos’è il terrorismo cosiddetto di matrice islamica? Dove e come nasce? Chi lo alimenta? Chi lo combatte realmente?
Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo così deciso di lanciare un percorso di informazione in 4 tappe per far comprendere meglio quali sono le cause e quali potrebbero essere le soluzioni concrete per tornare a una stabilizzazione del mondo arabo.
parliamo dell’ISIS, ovvero Islamic State of Iraq and Siria, tradotto: Stato Islamico dell’Iraq e della Siria.

Quando nasce l’ISIS? E come si è formato? Come è stato possibile che alcuni jihadisti in possesso di armi di produzione nord-americana siano riusciti a controllare territori di due grandi Paesi come la Siria e l’Iraq?
L’ISIS nasce dalle guerre occidentali, e nasce anche dagli errori commessi dagli Stati Uniti e dalla Nato in Medio Oriente.
Per comprendere meglio la storia dell’ISIS, occorre tenere in mente tre personaggi e due guerre:
Il primo personaggio è Osama bin Laden, capo di al Qaida dal 1988 al 2011
Il secondo personaggio è Ayman al-Zawahiri, successore di Bin Laden.
Il terzo personaggio è Abu Musab al-Zarqawi, uno dei rivali di Bin Laden e di Al Qaida all’interno del movimento dei mujaheddin.
Le due guerre sono:
Prima Guerra del Golfo, 1990. In quegli stessi anni bin Laden lancia la sua “guerra santa” all’Occidente ed è in quegli stessi anni che gli Stati Uniti si convincono che la “democrazia” non sia tanto un valore identitario, quanto soprattutto una merce da esportare e vendere a buon prezzo. Al prezzo di una guerra, ovviamente. E’ in quegli stessi anni che la lotta al terrorismo diventa un’autostrada da seguire dietro specifici interessi economici e geopolitici.
La seconda guerra da considerare è l’invasione dell’Iraq, nel 2003. Il governo statunitense mente sulla detenzione delle armi di distruzione di massa da parte di Saddam Hussein e invade l’Iraq. Muoiono 227 mila bambini in soli 8 anni, tra il 1990 e il 1998. Ma gli uomini del terrore rimangono quasi tutti in vita.
La distruzione dell’Iraq da parte dell’Occidente determina un passaggio epocale per il fondamentalismo islamico. Subito dopo infatti:

• 2004: Zarqawi fonda Al Qaida in Iraq (AQI)
• 2010: Abu Barkr al-Baghdadi prende la leadership di AQI camabiandone il nome, nel 2013, in Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL)
• Giugno 2014: rottura tra ISIS e Al-Qaida. Al-Baghdadi assorbe una parte del fronte Al-Nusra, una milizia siriana di matrice qaedista, e autoproclama la nascita del Califfato (IS)

Una delle domande più ricorrenti negli ultimi anni è se gli Usa fossero mai stati a conoscenza dei piani di al Baghdadi, visto che lo stesso era stato detenuto per 4 anni in una prigione americana in Iraq.
La risposta ce la dà un documento del Pentagono recentemente reso pubblico, secondo cui già nel 2012 l’intelligence USA aveva predetto la nascita dello Stato Islamico in Iraq e Siria ma piuttosto che combatterlo, l’ha visto come un’ “opportunità” strategica per isolare Bashar al Assad e ridurre “l’espansione sciita”. Al Assad, come sapete, è l’attuale presidente siriano ed è di etnia sciita, mentre il resto della popolazione siriana è in gran parte sunnita.
Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti: la Siria è terra di nessuno con migliaia di jihadisti che si dicono pronti a colpire l’Europa. Questo significa che la coalizione internazionale a guida Stati Uniti che da oltre un anno ha l’obiettivo di combattere l’Isis ha fallito.
Ecco cosa dichiara l’ex capo di Stato Maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini
Sembra evidente che le bombe sganciate dalla Nato negli ultimi 15 anni abbiano solo contribuito ad aumentare l’odio del mondo arabo verso l’Occidente. A dirlo senza possibilità di smentita è l’annuale ricerca dell’Institute for Economics and Peace sul terrorismo globale (Global Terrorism Index) che pubblica dei dati tanto inconfutabili quanto scioccanti.
Le vittime del terrorismo sono addirittura quintuplicate dagli attacchi dell’11 settembre 2001 ad oggi! E questo nonostante la “guerra al terrore” lanciata dagli Usa. E soprattutto, nonostante gli oltre 4.400 miliardi di dollari spesi nelle guerre in Iraq, Afghanistan e in operazioni antiterrorismo in giro per il mondo.
Nel 2000 le vittime del terrorismo sono state 3.361, mentre lo scorso anno il numero è salito a 17.958.
La ricerca ci dice anche che negli ultimi 45 anni l’80% delle organizzazioni terroristiche è stato neutralizzato grazie al miglioramento della sicurezza e alla creazione di un processo politico finalizzato alla risoluzione dei problemi che erano alla base del sostegno ai gruppi terroristi.
Solo il 7% è stato eliminato dall’uso diretto della forza militare.
Così è nato e si è sviluppato lo Stato Islamico che controlla oggi territori della Siria e dell’Iraq. In Siria in particolare, la guerra all’Isis portata avanti da diversi attori determinerà il futuro assetto geopolitico del mondo, e questo lo vedremo nel prossimo video”.
M5s Parlamento

“Il terrorismo” occidentale esemplificato dalla campagna droni indiscriminata degli USA è il seme principale su cui l’ISIS può fare proseliti e alimentarsi ulteriormente” (Noam Chomsky)