Qui Italia: più tasse meno servizi

“Quante tasse pagano gli italiani ? L’Ufficio studi della CGIA ne ha individuate un centinaio, un elenco lungo di voci che include addizionali, accise, imposte, sovraimposte, tributi, ritenute, ecc..
A un sistema tributario frammentato, che vessa cittadini e imprese con le sue tante scadenze fiscali, si accompagna invece un gettito estremamente concentrato: le prime 10 imposte valgono 417,7 miliardi di euro e garantiscono l’86 per cento del gettito tributario complessivo che nel 2014 si è attestato a 486,6 miliardi di euro.

Negli ultimi 20 anni le entrate tributarie pro-capite sono aumentate di 76 punti percentuali, molto di più rispetto all’inflazione che, invece, è salita del 47 per cento. La pressione tributaria (imposte, tasse e tributi sul Pil) in Italia (30,1%) è la terza più elevata dell’Area Euro dopo Finlandia e Belgio, superiore di sette punti percentuali rispetto a quella tedesca (22,9%). Si tratta di un podio ancora più negativo se si considera l’altra faccia della medaglia, ovvero il livello dei servizi che nel nostro Paese deve migliorare moltissimo.
Ma ritornando alle 100 tasse degli italiani, secondo la CGIA quali sono le curiosità più importanti:
1. quella più elevata: L’Irpef;
2. quella che paghiamo tutti i giorni: L’Iva;
3. la più pagata dalle società: L’Ires;
4. la più odiata dalle imprese: L’Irap;
5. la più singolare: quella applicata dalle regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili;
6. la più lunga (come dicitura): imposta sostitutiva imprenditori e lavoratori autonomi regime di vantaggio e regime forfetario agevolato;
7. la più corta (acronimi esclusi): bollo auto;
8. l’ultima grande imposta introdotta: LA Tasi;
9. la più odiata dalle famiglie (fino al 2015): l’Imu/Tasi;
10. le più stravaganti: le imposte sugli spiriti (distillazione alcolici), quelle sui gas incondensabili e sulle riserve matematiche di assicurazione (tasse su accantonamenti obbligatori delle assicurazioni). La tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili e, infine, tutte le sovraimposte di confine applicate dalla dogana (sugli spiriti, sui fiammiferi, sui sacchetti di plastica non biodegradabili).” CGIA