Olio contraffatto: Martina sapeva e non ha difeso il Made in Italy

“La vicenda dell’olio d’oliva, spacciato come extravergine ma in realtà di qualità inferiore, ha finora mobilitato Agenzia delle Dogane, magistratura e, pochi giorni fa, anche l’Antitrust. Manca però all’appello il Governo, a cominciare dal suo ministro alle Politiche Agricole, Martina.
Martina non ha fatto nulla, eppure sapeva.

Tant’è vero che una delle fonti utilizzate dal procuratore di Torino è l’Agenzia delle Dogane che, in un’audizione secretata presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Contraffazione alla Camera dei deputati, ha rilasciato un dossier sull’olio extravergine d’oliva taroccato da cui emergevano le dinamiche evidenziate poi dall’inchiesta giudiziaria.
Le informazioni rilasciate dall’Agenzia delle Dogane in Commissione sono state trasmesse anche al ministero delle Politiche agricole in diverse informative in cui si parla chiaramente di una concentrazione di acquisti di olio spagnolo in aziende toscane e umbre (quelle al centro dell’indagine aperta dalla Procura di Torino) legate tra loro da forti relazioni statutarie. Importavano olio a basso costo dalla Spagna in Italia e qui lo imbottigliavano come olio extravergine utilizzando l’etichetta di marchi italiani.

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Un vero e proprio cartello italo-spagnolo con l’obiettivo di tenere basso il prezzo d’acquisto dell’olio importato e aumentare i ricavi. Lo sappiamo perché in quella Commissione c’è anche il MoVimento 5 Stelle, l’unica forza politica ad aver denunciato queste anomalie.
Perché invece il ministro Martina, che già all’epoca era informato dei fatti, non è intervenuto? In Italia infatti non è mai partito il ‘Piano Olivicolo Nazionale‘, strumento fondamentale per una politica industriale che consentirebbe di tracciare i flussi di domanda e offerta, oltre che di import ed export.
Se la contraffazione ha gioco facile è anche per l’assenza di una pianificazione. Inoltre se l’Esecutivo non farà partire il PON entro la fine dell’anno, il nostro olio perderà i 4 dei 32 milioni di euro previsti. Il nostro made in Italy è sotto attacco e il Governo resta a guardare. Quali altri interessi vuole difendere?” M5S Camera