Il caso dell’Ente nazionale sordi, tra buchi e mancette

“L’Ente Nazionale dei Sordi (ENS) è un ente che si occupa di assistenza, integrazione e promozione delle persone sorde. La Onlus, che è sotto la vigilanza del Ministero del lavoro e della Corte dei Conti, riceve un contributo annuo di 516.000 euro a carico del bilancio dello Stato, cioè dei cittadini.
Tutti questi soldi, però, non sono serviti ad evitare buchi nel bilancio dell’Ente: secondo quanto riporta l’ultima relazione della Corte dei Conti, infatti, negli ultimi anni l’Ente ha avuto un deficit di bilancio di 12,5 milioni di euro.

I fondi pubblici all’ENS come sono utilizzati?
Ma nonostante la sua gestione fallimentare, nell’ultima Legge di Stabilità l’ENS beneficia di un nuovo contributo: con un emendamento approvato, si finanzia un ulteriore stanziamento di 1 milione di euro per l’anno 2016. Già ad aprile scorso il MoVimento 5 stelle chiese conto al governo di questa storia. Con un’interrogazione a prima firma Paola Taverna abbiamo chiesto al Ministero del Lavoro se i fondi pubblici erogati all’Ens vengano realmente destinati alle funzioni dell’Ente.
Dopo oltre 5 mesi la sottosegretaria Teresa Bellanova ha risposto all’interrogazione del M5S affermando che il Ministero del Lavoro ha avviato una serie di verifiche amministrativo-contabili nei confronti dell’ENS, proprio per verificare l’utilizzo del contributo annuale.

La gestione opaca dell’ENS
Il Ministero, inoltre, ha assicurato di aver promosso incontri con gli attuali vertici dell’Ente, per analizzare le principali questioni attinenti alla sua gestione e al suo funzionamento e di aver richiesto loro l’adozione di alcune modifiche statutarie volte a rendere più efficace e concreto il controllo. Sulla base di tali incontri, l’Ente ha modificato la composizione del Collegio Centrale dei Sindaci, prevedendo al suo interno la presenza obbligatoria di un rappresentante del Ministero. Ma a distanza di mesi, riteniamo che non ci sia ancora sufficiente chiarezza: è necessario sapere se il rappresentante del Ministero sia stato realmente designato e se la gestione dell’ENS sia stata posta entro i parametri della regolarità e della tendenza al pareggio e se le rassicurazioni del Ministero sono divenute realtà. La recente mancia elargita con la Stabilità non lascia per nulla tranquilli.” M5S Senato