Solo la Volkswagen trucca e inquina? #controlliamoletutte

“Il MoVimento 5 Stelle dice sì al rigore tedesco. Chiediamo che la stessa inflessibilità che la Germania ha imposto a tutta l’Europa con l’austerity e i parametri artificiosi del 3% adesso sia applicata a chi ha avvelenato volontariamente i cittadini europei. Stiamo parlando del caso Volkswagen. La più importante casa automobilistica tedesca ha manipolato il software delle proprie auto diesel per truccare i dati delle emissioni dei gas di scarico. Ecco come e perché la Volkswagen ci ha avvelenato e cosa dovrebbe fare subito l’Unione Europea per non essere considerata complice.

PERCHÉ?
Dichiarare che un veicolo produca basse emissioni aiuta a posizionare il proprio marchio sul redditizio mercato eco-friendly. Si chiama marketing consapevole e sempre più aziende lo utilizzano per migliorare la cosiddetta brand image. Un cliente che fa un acquisto consapevole (che non inquina, che non fa male alla salute, che porta con se’ valori etici) è più felice e motivato e tende a ripetere l’acquisto. Inoltre, dichiarare che un’auto consuma meno è una strategia di vendita molto sfruttata, perché attribuisce convenienza al proprio acquisto nel lungo periodo. Se un’automobile consuma meno nel tempo il cliente risparmierà sul carburante. I manager di Volkswagen hanno mentito scientificamente per vendere di più.

COME?
Se la Volkswagen ha imbrogliato negli Stati Uniti, allora sorge il dubbio che lo abbia fatto anche in Europa dove i limiti sono molto più stringenti. Il meccanismo di omologazione di un’automobile funziona così: immaginate di mettere il motore di un’auto su un tavolo, viene acceso e fatto funzionare. I dati prodotti (emissioni e consumi) sono scritti su un certificato di conformità che – secondo la direttiva europea 2007/46 è una dichiarazione da parte del fabbricante che il veicolo è conforme ai requisiti di omologazione dell’Unione Europea. Quindi il motore di un’auto viene omologato dalla casa automobilistica sulla base dei dati che essa stessa fornisce. Poiché dell’industria automobilistica non ci si può più fidare, come dimostra il caso Volkswagen, l’Unione Europea dovrebbe avocare a se tutti i controlli e fare delle verifiche ex post sui veicoli di qualunque marca. Interessante a proposito questa indagine di Altroconsumo sui consumi effettivi di VolksWagen Golf 1.6 TDI e FCA Panda 1.2 più alti di quelli dichiarati.
Gli automobilisti sono stati ingannati e i cittadini avvelenati. Lo smog che le auto producono è responsabile della morte prematura di 65 mila persone ogni anno in Italia, secondo il rapporto UE sulla Qualità dell’aria 2013. I costi sanitari stimati sono di circa 150 miliardi.

VIDEO Volkswagen: automobilisti fregati, cittadini avvelenati

CHE FARE?
Il MoVimento 5 Stelle Europa si è mosso subito. Sono state presentate due interrogazioni urgenti dai portavoce Piernicola Pedicini e Marco Affronte alla Commissione europea chiedendo azioni immediate, mentre Eleonora Evi ha chiesto che tutte le automobili in circolazione in Europa vengano sottoposte a controlli indipendenti e pubblici.
Bisogna cambiare le regole di omologazione prevedendo una “real drive emission“: I test sulle auto devono essere eseguiti quando sono in strada per il calcolo reale delle emissioni e devono essere eseguiti da una Agenzia indipendente e non dalle case automobilistiche stesse: è come chiedere all’oste se il vino è buono.

Se l’Unione Europea fosse davvero imparziale e al di sopra delle parti chiederebbe 150 miliardi di euro di risarcimento di costi sanitari a TUTTE le case automobilistiche che hanno inquinato illegalmente. Se non interviene (o fa finta di intervenire con i soliti maquillage per rassicurare l’opinione pubblica) dimostra di tutelare le lobby automobilistiche e gli interessi economici tedeschi (e non solo) che in questo mercato sono enormi.” M5S Europa