Passaparola: Come farsi la pensione fai da te, di Carlo Sabbi

Con la pensione pubblica si va in pensione secondo le regole di legge, per riceverla bisogna avere minimo 67 anni e chi vorrà andare prima avrà una forte penalizzazione (introdotta da poco) e sarà soggetto a ulteriori variazioni perché nella legge Fornero è previsto che praticamente mano a mano che si allunga la vita, sarà differito anche l’importo. Mentre la pensione integrativa, la tua personalizzata, siccome non segue quella regola della legge Fornero ma è un tuo versamento personalizzato, decidi il tuo futuro di andare in pensione come e quando vuoi e l’importo che desideri praticamente annualmente” Carlo Sabbi, campobassano, classe 1943, dopo il diploma di ragioneria e perito commerciale inizia la sua attività lavorativa di rappresentante di commercio. L’esperienza di oltre trent’anni nel settore della previdenza privata ne fa oggi un libero consulente per la previdenza integrativa e collaboratore della Comunità on-line A.B.C. (Aiuto per la Bonaria Composizione delle Controversie). Oggi ci racconta come farsi una pensione fai da te. Per approfondire leggi il suo ebook “Come costruire una pensione privata: vademecum per l’uomo di strada

“Un caro saluto agli amici del blog di Beppe Grillo. Adesso che sono in pensione ho deciso di costituire questo vademecum per la costruzione della previdenza integrativa dell’uomo della strada. Per i giovani di oggi la pensione è quasi un miraggio perché mettere insieme 42 anni di contribuzione è pressoché impossibile per il precariato che esiste. Il nuovo metodo pensionistico non è più calcolato sulla retribuzione ma è calcolato sui contributi versati, i contributi versati saranno talmente minimi che quando andranno in pensione cosa si troveranno? Si troveranno con una pensione rapportata a una pensione sociale, ma non rapportata certamente all’attività lavorativa.

VIDEO Caso 1 – Investire in obbligazioni dello Stato

La Riforma Fornero prevede minimo 42 anni di contribuzione, un giovane come fa a raggiungere 42 anni di contribuzione? La pensione non la riceverà mai. La pensione integrativa dovrebbe integrare la pensione base, quella della previdenza sociale.
Adesso la pensione integrativa è diventata quella base, perché di fatto non esiste più quella pubblica o almeno si è ridotta ai minimi termini.
Con la pensione pubblica si va in pensione secondo le regole di legge, per riceverla bisogna avere minimo 67 anni e chi vorrà andare prima avrà una forte penalizzazione (introdotta da poco) e sarà soggetto a ulteriori variazioni perché nella legge Fornero è previsto che praticamente mano a mano che si allunga la vita, sarà differito anche l’importo.
Mentre la pensione integrativa, la tua personalizzata, siccome non segue quella regola della legge Fornero ma è un tuo versamento personalizzato, decidi il tuo futuro di andare in pensione come e quando vuoi e l’importo che desideri praticamente annualmente.

VIDEO Caso 2 – Investire in titoli azionari

Appoggiarsi all’intermediario finanziario significa che loro ti gestiscono il tutto, ti posizionato tutto, ti gestiscono i risparmi, mentre nella gestione tua personalizzata apri presso una tua banca di riferimento, una custodia titoli e gli acquisti che farai annualmente, verranno inseriti e gestiti dalla custodia e dalla banca stessa. Anche qui c’è l’intermediazione della banca, ma questa sarà soltanto custode dei tuoi titoli e poi nelle fasi successive, nel momento in cui vorrai estrapolare o prevelare dalla custodia, la banca si prendere quella mediazione ma sempre a costi molto contenuti e molto limitati. Soprattutto per le persone giovani, 29/30/31/32 anni, almeno per i primi 15 anni i versamenti che vanno a fare devono farli necessariamente in azionariato, non in obbligazionario perché l’obbligazionario, soprattutto alla luce degli ultimi andamenti, dà dei risultati molto contenuti se non addirittura inesistenti.

VIDEO Caso 3 – Investimento misto azionario e obbligazionario

Poi è risaputo (e questo ce lo dicono le statistiche) che nel lungo periodo le azioni, almeno le azioni di grandi imprese di fama e di sicurezza, danno un rendimento certamente ottimale. Per colui che praticamente non è tanto predisposto sul totale investimento azionario, può anche renderlo misto, parte azionario e parte obbligazionario, ma torno a ripetere, se parlo di pensione integrativa devo costruire la mia pensione sull’attività produttiva di un’azienda, non sul debito di un’azienda, perché il debito significa costruire altro debito e niente altro e diventa un castello di carta, l’azienda produce, produce ricchezza ma se investo sul debito cosa produce? Produce altro debito! Passate parola!” Carlo Sabbi

Per approfondire leggi l’ebook di Carlo Sabbi “Come costruire una pensione privata: vademecum per l’uomo di strada