Il dopo #Expo

Expo non finisce il 31 ottobre: M5S ottiene risposte concrete dal Commissario Sala.
Sul dopo Expo si sono sprecate tantissime parole ma a regnare è ancora la confusione. Mentre l’idea del polo scientifico dell’Università Statale di Milano con quello tecnologico di Assolombarda sono work in progress, Maroni parla di un fantomatico Expo provvisorio, un piano B in perfetto stile Renzi. Progetti aleatori che si scontrano con tutti gli interrogativi ancora irrisolti legati al futuro dell’area e che si scontrano con le normative in tema di sicurezza nei cantieri.
Gli unici a cui sembra davvero interessare il destino di un patrimonio pubblico siamo noi del MoVimento 5 Stelle. Abbiamo studiato le carte, chiesto documenti e lavorato duramente per far sì che l’eredità di Expo 2015 sia un valore aggiunto per la città.
Un lavoro che ha portato al proficuo confronto di venerdì scorso tra i portavoce regionali del Movimento 5 Stelle Silvana Carcano, Giampietro Maccabiani e Gianmarco Corbetta, insieme al senatore Bruno Marton e il consulente tecnico Giovanni Navicello, con l’Amministratore Delegato e Commissario Unico di Expo S.p.A Giuseppe Sala, che alle sollecitazioni del M5S ha risposto impegnandosi su diversi aspetti problematici legati in particolare al tema delle bonifiche ambientali, dello smantellamento sito, dei costi, della legalità, della sicurezza e della progettualità futura.

Expo S.p.A. rendiconterà entro il 30 settembre prossimo ad Arexpo (la società proprietaria dei terreni) i costi ambientali delle bonifiche. Circa 60 milioni di euro che poi, come abbiamo ripetuto più volte, dovranno essere rendicontanti su chi ha inquinato quei terreni, dunque i proprietari privati iniziali, tra cui Fondazione Fiera e Cabassi. Un risparmio per le casse pubbliche! Il dott. Sala ci ha garantito, inoltre, che sarà effettuato un nuovo carotaggio per verificare la situazione ambientale dei terreni dopo l’esposizione e ha preso impegni anche in tema di zonizzazione acustica, falde acquifere e problematiche chimico industriali, garantendo che sollecità Arexpo affinché il progetto definitivo contempli tutti i rischi ambientali che fino ad oggi non sono stati valutati.
Il dott. Sala ha infine, in pieno accordo con il M5S, riconosciuto che Arexpo dovrà trasformare la sua azione da società impegnata nella vendita dell’area a società di gestione e sviluppo. Visto il ruolo prioritario che rivestirà Arexpo nello smantellamento dell’area, abbiamo evidenziato l’importanza della sottoscrizione del Protocollo di legalità affinché tutti gli appalti di questa nuova fase vengano gestiti con un altissimo livello di controllo per evitare corruzione e infiltrazioni della criminalità organizzata. Il protocollo di legalità è un problema che riguarda anche i padiglioni stranieri, firmato purtroppo solo da 5 Paesi. Per questo, di fronte alle nostre preoccupazioni, il dott. Sala ha garantito che Expo Spa, per la parte che le compete riguardo lo smantellamento, eserciterà la stessa attenzione adottata in fase di montaggio, mantenendo un contatto diretto con la Prefettura e l’ANAC.
Come sempre, da quando siamo entrati nelle istituzioni, la nostra forza politica lavorerà affinché siano garantite legalità, trasparenza, sicurezza e progettualità futura, non speculativa, su quell’area. Da tempo il M5S ha sollecitato le istituzioni a tutti i livelli perché si arrivi concretamente a garantire un coordinamento per il dopo Expo. Ora chiederemo un incontro ad Arexpo e al Governo per dare forma al futuro di Expo, che al momento è una scatola vuota. L’incontro con i vertici di Expo Spa è stato importante ma vano se questi impegni non saranno rispettati. Per questo saremo sempre presenti, sempre pronti a controllare e a denunciare. E a collaborare con chi davvero vuole garantire un futuro intelligente per quell’area.” M5S Lombardia