La terra dei fuochi lombarda

“C’è una “terra dei fuochi” nel Parco Agricolo Sud di Milano. Un disastro ambientale che le istituzioni lombarde non potevano non conoscere, e che ora, grazie alle segnalazioni che ci hanno fatto alcuni cittadini è venuto finalmente a galla. Circa 12 ettari di terreni attualmente coltivati, con relativa commercializzazione di prodotti agro-alimentari, sono contaminati da metalli pesanti, diossine, PCB, furani e composti geno-tossici, come certificato da ben due ricerche dell’agenzia ambientale e sanitaria europea ISPRA.

“Ho iniziato a scavare tra le carte dopo le denunce dei cittadini ed è emersa una situazione inquietante, sui cui ho già presentato un’interrogazione al Pirellone. Le due ricerche ISPRA attestano la contaminazione da diossine fino a 25 volte oltre i limiti di legge, vale a dire in grado di alterare il Dna, scatenando nel medio-lungo periodo l’insorgenza di tumori. E la cosa ancor più grave è che le istituzioni sapevano da anni, ma nessuno è mai intervenuto: il primo dossier risale al 2007 ma finora una fitta coltre di silenzio ha avvolto quel «quadrilatero nero» tra Carpiano, Landriano, Pairana e Bascapè, a sud di Milano. E quando ISPRA nel 2011 denunciò alle istituzioni competenti che “la maggior parte dei terreni analizzati deve essere ritenuta pericolosa per la salute degli animali e dell’uomo” Regione Lombardia non alzò un dito lasciando che i campi continuassero ad essere coltivati e i prodotti commercializzati.

Inoltre è la stessa ISPRA a ipotizzare uno “spargimento pirata” di rifiuti tossici sui terreni, per questo non è un azzardo parlare di una “terra dei fuochi» a Carpiano”. Sia per la pericolosità sanitaria della situazione, sia perché le Procure Antimafia di tutta Italia da tempo denunciano che lo spargimento criminale di rifiuti tossici sui terreni è molto spesso responsabilità diretta di associazioni criminali di stampo mafioso. Come è possibile che le Istituzioni competenti non abbiano immediatamente denunciato la situazione alla Procura Antimafia di Milano?

Ora chiediamo a Regione Lombardia, che dorme da otto anni, di intervenire con urgenza per bonificare i terreni e vietare la coltivazione e la commercializzazione dei prodotti, a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, nonché ai fini del rispetto della legalità. L’omertà della Regione questa volta potrebbe avere conseguenze gravissime sulla salute dei suoi cittadini. Per questo andremo fino in fondo per far luce su questa vicenda.”
Iolanda Nanni – Portavoce Regionale M5S Lombardia