Una vita vale 2.000 euro

“In questo Paese (non di certo civile), può accadere che un operaio muoia sul lavoro, che l’imprenditore dichiari che “era in nero”, e che la sua attività venga riaperta pagando solo 2 mila euro di multa. Giuseppe Scaramuzza, 56 anni, è morto Martedì 14 Luglio cadendo da una scala, mentre stava lavorando in un condominio di Favaro a Venezia. Scaramuzza lavorava in nero, ma nonostante il titolare della Mediterranea srl di Marghera abbia dichiarato che Scaramuzza non aveva regolare contratto e lavorava in nero da Maggio 2015, ha avuto solo 2 mila euro di multa.
Inoltre: l’attività della Mediterranea è stata sospesa e potrà riprendere dopo aver pagato 2mila euro di multa e “sanato” la posizione del lavoratore irregolare.

VIDEO Beppe Grillo legge “Quando un operaio muore”

E’ una vergogna, uno scandalo, ma nessuno dice nulla.
La vita di un lavoratore vale davvero poco, se poi si pensa che un azienda dove è morto un lavoratore se la cavi con soli 2 mila euro di multa e possa riaprire l’attività come nulla fosse, è davvero vergognoso!!!
In un Paese normale questa notizia sarebbe su tutti i quotidiani a caratteri cubitali, invece è uscita solo su un giornale locale.
Possibile che non ci si indigni più, possibile che una notizia del genere passi come normale: sono sconcertato!!!
Dove sono i mezzi d’informazione, dove sono i sindacati, dove è la politica, dove sono le Istituzioni???” Marco Bazzoni