Referendum sull’euro: consegna delle firme in Senato


“Oggi lunedì 8 giugno il M5S ha depositato in Senato 200.000 firme per dare il via alla legge di iniziativa popolare che porterà al referendum consultivo sull’euro. Il 9 giugno anche il Presidente del Senato Grasso in persona riceverà le firme dei cittadini. Da quel momento non ci saranno più scuse. Da una parte i cittadini e dall’altra i partiti, che avranno davanti a loro due possibilità: ignorare le firme dei cittadini come già successo in passato, o permettere ad essi di esprimersi su un argomento fondamentale della vita economica e sociale del Paese, sul quale non c’è mai stato un vero dibattito.
In ogni caso questa volta sarà diverso: in parlamento siedono più di 130 portavoce del M5S, pronti a dare battaglia e a vigilare perché tutte le tappe che porteranno al referendum siano rapidamente rispettate.

VIDEO Beppe Grillo presenta il referendum sull’euro alla stampa estera

Subito dopo la consegna delle firme, infatti, i parlamentari del M5S si attiveranno in Parlamento perché la Legge di iniziativa popolare venga discussa e approvata. Una volta approvata la legge costituzionale per l’istituzione del referendum consultivo, gli italiani potranno andare alle urne ed esprimere la loro volontà sull’uscita dall’euro. Considerando i tempi di passaggio della legge di iniziativa popolare tra la Camera e il Senato, il referendum si terrà probabilmente in un periodo compreso tra il dicembre 2015 e il gennaio 2016. Molto dipende anche dall’ostruzionismo della maggioranza e del Governo. Il M5S è accusato ogni giorno di non collaborare, in maniera del tutto strumentale. Ora vedremo se davanti ad una richiesta esplicita dei cittadini la maggioranza darà il suo appoggio al M5S o saprà dire solo no.
Nell’euro siamo entrati sull’onda delle menzogne del centro-sinistra e con il nullaosta del centro-destra. Grazie al M5S si potrà finalmente aprire un dibattito e in caso di voto favorevole all’uscita dall’euro la maggioranza dovrà tenerne conto per non essere spazzata via e sostituita da un Governo a 5 stelle.
Il referendum sull’euro è un voto sul futuro dell’Italia. Non va sprecato!” M5S Parlamento