No al regolamento di Dublino

immagine: Calais, immigrato sotto al tir per entrare in Gran Bretagna

L’Italia è diventata una nazione di passaggio, un crocevia di persone che vogliono disperatamente andare altrove. Da settimane non si parla più di sbarchi, ma di frontiere europee presidiate per evitare che i profughi dall’Italia vadano in Austria, in Francia, in Germania e in generale nei Paesi del Nord Europa. Ventimiglia, il Brennero, Calais sono località citate più spesso di Lampedusa per il fenomeno dell’immigrazione. Perché? Questo avviene a causa del Regolamento di Dublino (firmato anche dalla Lega) che impone al rifugiato di rimanere per sempre nel Paese di prima accoglienza. E’ naturale che dall’Africa e dal Medio Oriente i profughi arrivino via mare in Italia o in Grecia e non in Danimarca o in Svezia. Quando sbarcano preferiscono non farsi riconoscere per non dover rimanere in Italia e quindi si crea un ingorgo alle nostre frontiere settentrionali. Noi non possiamo accogliere tutti i profughi del mondo, né tanto meno loro vogliono rimanere in Italia. Il Regolamento di Dublino penalizza gli Stati della UE che si affacciano sul Mediterraneo e lascia liberi e belli gli Stati continentali della UE, in primis la Germania e la Francia (che in questi giorni hanno perfino sospeso Schengen). Il profugo deve poter scegliere lo Stato della UE dove essere ospitato. Germania e Francia non possono continuare a fare il bello e il cattivo tempo per tutelare i loro interessi a scapito di altri Paesi della UE.

Dall’ufficio stampa M5S Senato

“Sulla revisione ed il superamento del regolamento di Dublino il Movimento 5 Stelle è in prima linea con le sue proposte da oltre un anno. Il 2 luglio 2014 abbiamo fatto approvare una nostra risoluzione all’assemblea plenaria dell’OSCE. Tutta la delegazione italiana ha votato a favore meno gli esponenti della Lega e questa posizione devono spiegarla. Sempre per superare Dublino a dicembre è stata approvata alla Camera una mozione del parlamentare M5S Di Stefano, ma il governo su questo non ha una voce credibile in Europa. Abbiamo presentato proposte di legge per creare centri d’identificazione gestiti dall’ONU nei luoghi di transito in Africa (come ad esempio il Niger) e snellire le procedure d’identificazione qui in Italia. Ma evidentemente chi lucra sull’assistenza vuole tempi più lunghi. Mafia capitale insegna “. Lo ha dichiarato Elena Fattori, senatrice del Movimento 5 Stelle durante il suo intervento dove ha rimarcato “l’assenza di R. che quando parla il Movimento 5 Stelle esce dall’aula“. Sulla lotta all’immigrazione illegale e contro chi lucra su questo fenomeno pochi giorni fa abbiamo visitato il Baobab di Roma, lo stesso luogo dove si ritrovavano a cena Buzzi, Poletti, Alemanno e il boss del clan dei nomadi Casamonica. E’ un luogo assurdo dove transitano 700 persone quasi tutte eritree, quando in realtà la struttura potrebbe accoglierne al massimo 200”. “Chi le fa arrivare qui? Come fanno a sapere che è meglio non farsi riconoscere?” ha continuato la Fattori. “Questo centro fa capo ad una delle cooperative di Buzzi ed oggi non si sa bene da chi è gestito, se queste persone che vi transitano hanno cibo e vestiti è solo esclusivamente grazie alla solidarietà di tanti cittadini romani che vengono a portare provviste. Lo Stato è assente”. “Altri temi non sono stati affrontati dal presidente Renzi – ha continuato la senatrice Fattori – completamente muto sul TTIP, il Trattato di scambio con gli Stati Uniti tema che riguarda centinaia di migliaia di piccole imprese, soprattutto agricole di qualità messe in pericolo insieme ai diritti e la salute di tutti i cittadini europei”.
Questo andamento di cose che include l’accentramento di poteri e la cessione di sovranità verso organismi non eletti ha un suo nome: fascismo e noi siamo contro il fascismo! – ha tuonato la Fattori” “Il Movimento 5 Stelle è per un’Europa solidale, trasparente, democratica e dell’onestà dove nessuno può rimanere indietro” ha concluso la senatrice del M5S.