Le ricognizioni per le trivellazioni a Ragusa

intervento di Federico Piccitto, sindaco M5S di Ragusa

“Ciao a tutti,
nei giorni scorsi il Comune di Ragusa, tramite il proprio Ufficio Tecnico ed il proprio dirigente, ha dato un parere favorevole per la realizzazione di una struttura in cemento a sostegno di cosiddette “teste di trivelle” che servono per un’attività di ricerca di nuovi giacimenti petroliferi già autorizzati dalla Regione.
La realizzazione sarà effettuata da una società petrolifera, la Irminio S.r.l, che opera da diversi anni all’interno del territorio comunale di Ragusa. L’opera ha avuto l’avallo ed il nulla osta di tutti gli Enti competenti, oltre alla Regione. Anche il Comune di Ragusa aveva espresso un parere urbanistico di massima favorevole, ma ben prima dell’arrivo dell’amministrazione 5 stelle. Nel novembre 2014 anche la Sovrintendenza ha rilasciato il proprio nulla osta.
Il dirigente comunale ha sospeso questa pratica, chiedendo chiarimenti alla Sovrintendenza ai beni culturali sul nulla osta alle operazioni di trivellazione in quell’area, ma la società petrolifera che chiedeva di iniziare i lavori, ha impugnato il provvedimento di sospensione davanti al Tar, ed il tribunale ha intimato al dirigente comunale di esprimersi entro 30 giorni (metà giugno 2015).
La Regione Siciliana governata da Rosario Crocetta si è subito schierata al fianco della società petrolifera e per il tramite dell’Avvocatura dello Stato, ha sollecitato il Comune ad esprimersi per completare subito l’iter. In caso di mancata emissione del provvedimento, il Comune rischiava di dover risarcire milioni di euro alla società petrolifera, finendo quasi sicuramente in dissesto finanziario.

VIDEO “Stop alle trivelle in Sicilia” – L’appello di Ficarra e Picone

Il Comune non ha dato l’autorizzazione ad una nuova trivellazione – l’attività era stata già autorizzata dagli altri enti – ma doveva semplicemente dare il proprio assenso alla realizzazione di opere edilizie a supporto di questo tipo di attività.
Di questa vicenda ho discusso a tutti i livelli, ho cercato di capire che cosa l’Amministrazione, il Comune o il Sindaco potessero fare. Si tratta di una questione che coinvolge però esclusivamente la competenza del dirigente comunale.
Alcuni hanno espresso critiche sulla vicenda – probabilmente perché non è stata ben spiegata da noi – e qualcuno ha pensato che il Comune potesse autorizzare o meno le trivelle.
Tutti sanno bene che la nostra posizione è assolutamente contraria alla ricerca del fossile e all’utilizzo di energie da fonti quali il greggio. Tutti sanno che vogliamo un mondo alimentato da energie pulite e rinnovabili e con un modello di sviluppo completamente diverso. Per questo molti si rammaricano del mancato intervento del Comune.
Purtroppo però come già ho detto, il Comune, da questo punto di vista non ha competenze ed è stato estromesso. Lo sarà – ahimè – ancora di più con il Decreto del governo Renzi “Sblocca Italia“, che purtroppo permette attività di trivellazione in tutta Italia addirittura senza coinvolgere i Comuni, nemmeno sotto l’aspetto urbanistico.
Si tratta di una vicenda nella quale né io come sindaco, né l’amministrazione comunale avevamo il potere di influenzare il dirigente. Sarebbe stata un’ingerenza secondo quanto previsto dall’articolo 107 del Tuel. Per questo motivo abbiamo dovuto rispettare il pronunciamento del dirigente e la sua autonomia.
Detto questo, la settimana prossima io e la mia Giunta ci recheremo a Roma per incontrare i parlamentari italiani ed europei del Movimento 5 Stelle, che si sono occupati di trivellazioni e del decreto “Sblocca Italia“. Faremo fronte comune per impedire che il nostro territorio diventi un cimitero delle trivelle. E ci coordineremo per le future azioni da intraprendere.
La nostra idea di sviluppo passa per le fonti rinnovabili ed è per questo che stiamo modificando il nostro piano regolatore comunale per impedire che a Ragusa nascano altri pozzi petroliferi.” Federico Piccitto, Sindaco di Ragusa. M5S