In Calabria si torni al voto

“Usavano i nostri soldi per pagarsi spettacoli di lap dance, vini, viaggi ingiustificati in Italia e all’estero e pure gratta e vinci. Sono i consiglieri della Regione Calabria indagati per falso e peculato. Nel mirino le spese dei gruppi consiliari fra il 2010 e il 2012. I nomi degli indagati presenti nell’attuale giunta sono moltissimi. Abbiamo chiesto le dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici e ai trasporti in Regione Calabria, Nino De Gaetato. Sono arrivate, si è dimesso ed ora è agli arresti domiciliari. Una buona notizia, ma non basta. De Gaetano è accusato di aver utilizzato in modo improprio 410 mila euro di soldi pubblici. Qualche anno fa aveva già rischiato di essere arrestato per “gravi indizi di colpevolezza”, troppi santini elettorali nella casa di un boss di Archi. Ci aspettiamo che segua il suo gesto, dimettendosi, anche il padrino politico di De Gaetano, il governatore della Calabria, il capo di questa giunta, Mario Oliverio, colui che lo ha nominato assessore nonostante le molteplici ombre. Oliverio è oltre De Luca. Non possiamo ignorare la gravità di quanto stia accadendo in Calabria. C’è anche il Senatore di Ncd Gianni Bilardi tra gli indagati, eletto a palazzo Madama dopo aver fatto parte del Consiglio calabrese. Anche lui ai domiciliari. Anche il vicepresidente Vincenzo Ciconte (Pd, 69mila euro di spese non giustificate) e l’assessore Carlo Guccione (Pd, 27mila) sono destinatari del provvedimento che dispone il sequestro di beni corrispondenti alle somme che sarebbero state distratte, secondo la Procura di Reggio Calabria, dalle finalità istituzionali nella precedente consiliatura. Quello di intascarsi i soldi dei cittadini per fare i propri porci comodi è uno dei reati più disgustosi che esistano. Dà ancora più fastidio in una regione in gravi difficoltà economiche come la Calabria.Queste persone non devono avere nulla a che fare con i pubblici uffici e non gli si deve dare alcuna possibilità di candidarsi! Oltre alle immediate dimissioni di Oliverio chiediamo fortemente che si ritorni al voto in Calabria il prima possibile! Presto ce lo chiederà la stessa Corte Costituzionale poiché la giunta è stata eletta con una legge elettorale incostituzionale. Inutile aspettare ancora. Siamo di fronte ad un’emergenza. Chi ha sbagliato paghi, chi ha responsabilità politiche si dimetta, e sia data nuovamente la parola ai cittadini, i quali finalmente potranno restituire dignità alla politica calabrese spazzando via i partiti che la stanno infangando”.
I portavoce M5s Nicola Morra, Dalila Nesci, Paolo Parentela e Federica Dieni