Il debito eterno

L’evoluzione del capitalismo si chiama “creditocrazia“. In sostanza il capitale è diventato solo un tramite, attraverso il prestito, per creare un debito e guadagnare sugli interessi e la permanenza di questo il più a lungo possibile nel tempo. Per chi presta il capitale, l’obiettivo non è l’estinzione del prestito, ma il continuo ritorno degli interessi. Il debito eterno è il miglior investimento possibile.Vivi di rendita, di strozzinaggio a norma di legge. Se il debitore va in asfissia, gli presti altro denaro come è avvenuto con la Grecia dopo il crack finanziario del 2008 e continui fino al suo fallimento, quando è stata completamente spolpata. Le banche e la finanza contano più dei governi. Lettera del 1933 di F.D. Roosevelt: “La verità è che fin dai giorni della presidenza di Andrew Jackson, un elemento finanziario si è impadronito del nostro governo“. Le banche statunitensi non solo sono uscite indenni dal 2008, ma hanno incrementato i loro profitti. Nel periodo aprile-giugno 2013 hanno registrato profitti per 42,2 miliardi di dollari. La maggior parte degli utili sono stati ottenuti dai principali responsabili della stretta finanziaria che ha messo in crisi l’economia mondiale: Bank of America, Citigroup, Wells Fargo, JP Morgan Chase, Goldman Sachs e Morgan Stanley. Negli USA, il modello del capitalismo mondiale, il debito al consumo ha raggiunto nel 2012 11.130 miliardi di dollari, una cifra impressionante se comparata con il Pil americano dello stesso anno di 15.600 miliardi di dollari. Il 77 per cento delle famiglie americane è fortemente indebitata. Un ritorno ai servi della gleba legati per sempre al debito accumulato. Un passaggio dal capitalismo industriale a quello finanziario.

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Scrive Andrew Ross in “Creditocrazia“: “Dai cittadini di una creditocrazia non ci si aspetta che ripianino tutti i loro debiti, né sono incoraggiati a farlo. Il punto è prolungare il nostro debito fino ai nostri ultimi giorni e anche oltre la tomba come avviene nel caso dei prestiti co-firmati. La sobria verità è che i debiti , soprattutto a interessi composti, si moltiplicano con una rapidità molto maggiore della capacità di ripianarli. I finanziatori originari sono fin troppo consapevoli di questo… Gestire il fardello del debito per tutta la vita è ora una condizione esistenziale per la maggioranza. Ma qual è il suo impatto sulla cittadinanza? Come può sopravvivere una democrazia quando si è sulla strada della servitù del debito?“.

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