Il governo delle Coop

Luigi Di Maio: Negli ultimi mesi abbiamo seguito con crescente preoccupazione l’impressionante sequela di scandali che hanno riguardato, tra l’altro, le più importanti opere pubbliche del nostro Paese. Proprio attorno a queste ultime è emerso un inquietante coagulo di loschi interessi fra politici accusati di corruzione, membri di criminalità organizzata, e cooperative. Noi chiediamo semplicemente che il sistema di vigilanza venga ripristinato il più presto possibile, e che tutte le attività di revisione e ispezione straordinaria siano effettuate dal Ministero dello Sviluppo Economico a mezzo di revisori ad esso incaricati anche quando gli enti cooperativi risultino aderenti alle associazioni nazionali di rappresentanza. E’ proprio in questi meccanismi perversi cui lo Stato non vuole mettere un euro nei controlli, che si annidano i casi di corruzione. Allora il governo o finge di non vedere o vede ed è connivente, ed io questo voglio sapere oggi, e spero che il sottosegretario Giacomelli possa darmi una risposta esaustiva. Grazie

Sottosegretario Giacomelli: il problema sollevato esiste ed è un problema reale. L’attività relativa alle previsioni è stata sospesa, salvo il completamento delle revisioni in corso. Non è infatti da sottacere il possibile effetto distorsivo generato dalla conoscenza del fatto che le cooperative non aderenti ad alcuna associazione non saranno più sottoposte a controllo. Sino al 2007 i contributi versati alle cooperative all’entrata del bilancio dello Stato, venivano integralmente riassegnati al MISE con le normali procedure contabili. Con la legge finanziaria 2008 tale sistema è stato modificato, prevedendo l’istituzione di un fondo da ripartire nello stato di previsione del ministero, con una dotazione inferiore a quella che sarebbe derivata dall’integrale di assegnazione delle somme versate.

Luigi Di Maio: Le cooperative non iscritte all’associazione non saranno più sottoposte a controlli. Questo è quello che, ringrazio per l’onestà intellettuale non è ironico, il sottosegretario per avercelo spiegato in maniera così cristallina. Questo crea un problema politico enorme, perché abbiamo un governo che ha il suo partito di maggioranza al centro degli scandali delle cooperative, che ha un ministero il MEF ministero dell’economia e finanze, che fa delle trattenute sul fondo che dovrebbe gestire il ministero dello Sviluppo Economico per sorvegliare le cooperative. Questa non è l’idea di Stato che vogliamo, questa è un’idea di Stato in cui viene messa al centro non la persona ma gli affari. La persona deve tornare al centro delle politiche pubbliche, e controllare le cooperative significa evitare che attraverso scandali di corruzione, le tasse dei cittadini finiscano ancora una volta nelle mani della mafia, dei politici corrotti, piuttosto che nei servizi pubblici.